A seguito del violento sisma occorso in Nepal il 25 aprile 2015 alle ore 6.11 GMT, di magnitudo 7.8, che ha causato numerose vittime ed estesi danni al Paese, le autorità nepalesi hanno richiesto assistenza all'Unione Europea (European Commission's Humanit arian Aid and Civil Protection Dept., ECHO). L’Italia ha risposto organizzando una missione di protezione civile, nell’ambito della quale il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell'Interno ha fornito il supporto del modulo STC (Short-Term countermeasures) per la ricognizione esperta e la caratterizzazione strategica di edifici ritenuti rilevanti dal LEMA (Local Emergency Management Authority). Ha anche inviato 5 unità VF per l’assistenza al team FMT (Foreign Medical Team, PisARTE, Pisa) della Protezione Civile Nazionale. Le valutazioni sul campo sono state effettuate adottando una metodologia innovativa, sviluppata dal Laboratorio SPRINT dell'Università di Udine, basata su un triage tecnico con apposite schede di valutazione. In parallelo alle attività di ricognizione sul campo, presso l'Università di Udine è stata istituita un'unità scientifica che ha operato come back-office di supporto scientifico ed elaborazione a distanza dei dati raccolti sul campo che ha permesso di preparare reports e mappe dei risultati giornalieri del triage, che venivano resi disponibili in linea. In coordinamento con le autorità locali dell’UNESCO, sono stati valutati anche gli edifici monumentali dell’area Patan Durbar di Kathmandu e sono state elaborate e proposte contromisure a breve termine per la messa in sicurezza delle strutture. Il presente lavoro descrive le attività condotte e gli strumenti innovativi utilizzati dal team dei Vigili del Fuoco nel corso della complessa e delicata operazione di supporto effettuata in Nepal, ponendo l'accento sulla valenza strategica del legame tra la squadra operante sul campo e l’unità scientifica in back-office.

L’utilizzo di strumenti innovativi da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco in occasione del terremoto del Nepal 2015 per la rapida stima dei danni e il supporto alle decisioni per la messa in sicurezza di edifici strategici e monumentali.

GRIMAZ, Stefano;Zorzini, F.;MALISAN, Petra;DUSSO, Andrea;Del Pin, E.;
2016-01-01

Abstract

A seguito del violento sisma occorso in Nepal il 25 aprile 2015 alle ore 6.11 GMT, di magnitudo 7.8, che ha causato numerose vittime ed estesi danni al Paese, le autorità nepalesi hanno richiesto assistenza all'Unione Europea (European Commission's Humanit arian Aid and Civil Protection Dept., ECHO). L’Italia ha risposto organizzando una missione di protezione civile, nell’ambito della quale il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell'Interno ha fornito il supporto del modulo STC (Short-Term countermeasures) per la ricognizione esperta e la caratterizzazione strategica di edifici ritenuti rilevanti dal LEMA (Local Emergency Management Authority). Ha anche inviato 5 unità VF per l’assistenza al team FMT (Foreign Medical Team, PisARTE, Pisa) della Protezione Civile Nazionale. Le valutazioni sul campo sono state effettuate adottando una metodologia innovativa, sviluppata dal Laboratorio SPRINT dell'Università di Udine, basata su un triage tecnico con apposite schede di valutazione. In parallelo alle attività di ricognizione sul campo, presso l'Università di Udine è stata istituita un'unità scientifica che ha operato come back-office di supporto scientifico ed elaborazione a distanza dei dati raccolti sul campo che ha permesso di preparare reports e mappe dei risultati giornalieri del triage, che venivano resi disponibili in linea. In coordinamento con le autorità locali dell’UNESCO, sono stati valutati anche gli edifici monumentali dell’area Patan Durbar di Kathmandu e sono state elaborate e proposte contromisure a breve termine per la messa in sicurezza delle strutture. Il presente lavoro descrive le attività condotte e gli strumenti innovativi utilizzati dal team dei Vigili del Fuoco nel corso della complessa e delicata operazione di supporto effettuata in Nepal, ponendo l'accento sulla valenza strategica del legame tra la squadra operante sul campo e l’unità scientifica in back-office.
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