Dopo un affettuoso ricordo personale di Luisa Bertacchi, conosciuta durante la prima campagna di scavo dell’Università di Udine alle Grandi Terme, si analizza l’intervento di scavo da lei condotto nella Braida Murada (via XXIV Maggio) nel 1961, cercando di inquadrarlo nella intensa attività di tutela svolta dalla studiosa per la valorizzazione di Aquileia a partire dagli anni ‘60. Nel 1961, il Comune di Aquileia aveva deciso di costruire una scuola nell’area, già vincolata dopo le indagini di Giovanni Battista Brusin (1922-23). Perciò Luisa Bertacchi vi diresse un intervento di ‘archeologia preventiva’, aprendo alcune trincee esplorative, che dimostrarono l’esistenza di uno dei più vasti edifici pubblici della città romana e il suo carattere di complesso termale di tipo imperiale, e posero le basi per l’esproprio di tutta la Braida Murada e per l’impostazione delle indagini sistematiche successive. L’analisi delle pubblicazioni e dei diari di scavo manoscritti, recentemente ritrovati, permettono di evidenziare anche i tratti principali della sua personalità di archeologa e di studiosa. / After an affectionate personal reminiscence of Luisa Bertacchi, whom the author first met in 2002, during the first archaeological campaign of the University of Udine at the Great Baths, the attention is focused on her excavations at the s.c. Braida Murada (via XXIV Maggio) in 1961, as part of her struggle to promote and develop the knowledge on ancient Aquileia since the 60s. In 1961 the local town council had planned the building of a new school in that area, already subjected to archaeological restrictions after Giovanni Battista Brusin’s investigations (1922-23). Therefore Luisa Bertacchi supervised an intervention of ‘preventive archaeology’, excavating some long test trenches. Through these she proved the existence of one of the largest public buildings of the Roman city and its function as bath complex of imperial type, giving the start to the expropriation of the entire Braida Murada and making possible the subsequent systematic investigations. The analysis of her publications and private excavation diaries, recently discovered, also allows the author to highlight the main features of her personality as an archaeologist and scholar.

Vivere di fronte alle Grandi Terme: il contributo di Luisa Bertacchi alla conoscenza delle Thermae Felices di Aquileia

RUBINICH, Marina
2015-01-01

Abstract

Dopo un affettuoso ricordo personale di Luisa Bertacchi, conosciuta durante la prima campagna di scavo dell’Università di Udine alle Grandi Terme, si analizza l’intervento di scavo da lei condotto nella Braida Murada (via XXIV Maggio) nel 1961, cercando di inquadrarlo nella intensa attività di tutela svolta dalla studiosa per la valorizzazione di Aquileia a partire dagli anni ‘60. Nel 1961, il Comune di Aquileia aveva deciso di costruire una scuola nell’area, già vincolata dopo le indagini di Giovanni Battista Brusin (1922-23). Perciò Luisa Bertacchi vi diresse un intervento di ‘archeologia preventiva’, aprendo alcune trincee esplorative, che dimostrarono l’esistenza di uno dei più vasti edifici pubblici della città romana e il suo carattere di complesso termale di tipo imperiale, e posero le basi per l’esproprio di tutta la Braida Murada e per l’impostazione delle indagini sistematiche successive. L’analisi delle pubblicazioni e dei diari di scavo manoscritti, recentemente ritrovati, permettono di evidenziare anche i tratti principali della sua personalità di archeologa e di studiosa. / After an affectionate personal reminiscence of Luisa Bertacchi, whom the author first met in 2002, during the first archaeological campaign of the University of Udine at the Great Baths, the attention is focused on her excavations at the s.c. Braida Murada (via XXIV Maggio) in 1961, as part of her struggle to promote and develop the knowledge on ancient Aquileia since the 60s. In 1961 the local town council had planned the building of a new school in that area, already subjected to archaeological restrictions after Giovanni Battista Brusin’s investigations (1922-23). Therefore Luisa Bertacchi supervised an intervention of ‘preventive archaeology’, excavating some long test trenches. Through these she proved the existence of one of the largest public buildings of the Roman city and its function as bath complex of imperial type, giving the start to the expropriation of the entire Braida Murada and making possible the subsequent systematic investigations. The analysis of her publications and private excavation diaries, recently discovered, also allows the author to highlight the main features of her personality as an archaeologist and scholar.
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