Il Modello Friuli rappresenta l’unico processo di ricostruzione, di ampia scala, attuato con successo in Italia. Tramite il contributo di alcuni esperti che hanno partecipato, da protagonisti, alla ricostruzione dopo il terremoto del 1976, il volume cerca di definire cosa sia stato e i motivi per cui risulti difficilmente replicabile nonostante l’indubbio successo e il generale apprezzamento che ancora lo circonda. Esso è, innanzitutto, un modello autocentrato di ricostruzione territoriale. Oggi, pertanto, può apparire ‘inattuale’ non tanto perché obsoleto o troppo legato ad uno specifico contesto spazio-temporale, quanto perché poco compatibile con il ritorno di riorganizzazioni spaziali gerarchiche e di politiche neo-centralistiche: esso si ispira infatti ad una autonomia e ad una firmitas territoriale che va oltre l’attuale ‘liquidità’ dei poteri locali. Il Modello Friuli, quindi, nei suoi principi di fondo, attende di essere ripreso e rilanciato non solo come risposta ai recenti eventi sismici, ma anche come “grammatica” del governo del territorio tout court poiché ha anticipato efficacemente relazioni spaziali e tra i poteri fondate sulla missione ultima di ogni territorio che voglia sopravvivere nel tempo nonostante crisi o catastrofi: costruire solide alleanze tra comunità locali, conoscenza (anche tecnica) e politica.
Il "Modello Friuli" di ricostruzione
FABBRO, Sandro
2017-01-01
Abstract
Il Modello Friuli rappresenta l’unico processo di ricostruzione, di ampia scala, attuato con successo in Italia. Tramite il contributo di alcuni esperti che hanno partecipato, da protagonisti, alla ricostruzione dopo il terremoto del 1976, il volume cerca di definire cosa sia stato e i motivi per cui risulti difficilmente replicabile nonostante l’indubbio successo e il generale apprezzamento che ancora lo circonda. Esso è, innanzitutto, un modello autocentrato di ricostruzione territoriale. Oggi, pertanto, può apparire ‘inattuale’ non tanto perché obsoleto o troppo legato ad uno specifico contesto spazio-temporale, quanto perché poco compatibile con il ritorno di riorganizzazioni spaziali gerarchiche e di politiche neo-centralistiche: esso si ispira infatti ad una autonomia e ad una firmitas territoriale che va oltre l’attuale ‘liquidità’ dei poteri locali. Il Modello Friuli, quindi, nei suoi principi di fondo, attende di essere ripreso e rilanciato non solo come risposta ai recenti eventi sismici, ma anche come “grammatica” del governo del territorio tout court poiché ha anticipato efficacemente relazioni spaziali e tra i poteri fondate sulla missione ultima di ogni territorio che voglia sopravvivere nel tempo nonostante crisi o catastrofi: costruire solide alleanze tra comunità locali, conoscenza (anche tecnica) e politica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Modello Friuli B4 def.pdf
non disponibili
Descrizione: PDF dell'intero libro
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Non pubblico
Dimensione
17.87 MB
Formato
Adobe PDF
|
17.87 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.