Il contributo verte su alcuni documenti inediti, in parte sconosciuti , in parte poco noti, relativi ai fratelli Tommaso e Antonio Crudeli e alle disavventure giudiziarie patite da entrambi. Le due vicende per molti aspetti si richiamano, quanto alle cause (il contrasto con l’autorità ecclesiastica) e alla capacità di manipolazione della memoria processuale da parte della controparte (nell’ordine, l’Inquisizione fiorentina e la Congregazione vallombrosana). Nel caso di Tommaso, i ‘tasselli’ editi qui per la prima volta, lettere e biglietti a/di Crudeli, che provengono dall’Archivio privato Niccolini di Camugliano di Firenze (scritte di Tommaso ad Antonio Niccolini, e di Niccolini a Monsignor Bottari, sull’auspicata o avvenuta sua liberazione dalle carceri del S. Uffizio) e dal mercato antiquario (una lettera del maggio 1737 di Horace Mann, il residente inglese, a Tommaso Crudeli), si integrano con le testimonianze note e aggiungono particolari al milieu delle frequentazioni, alla vicenda dell’arresto e della detenzione, e, inoltre, alle implicazioni della condanna da parte del S. Uffizio. Nel caso di Antonio, la causa civile celebrata contro di lui dagli Otto di Guardia e di Balia per aver attentato alla vita del confessore spirituale della moglie, che l' aveva ingravidata approfittando dell'assenza del marito, è l’oggetto di un ordinato racconto, un Estratto, stilato da un confratello del Celandri. Si tratta di un vero pamphlet di parte mosso dall’evidente preoccupazione di salvare la dignità dell’ordine, che replicava gli stessi comportamenti che erano stati all’origine anche della ‘rovina’ di Tommaso.

Per Tommaso (e Antonio) Crudeli: documenti vecchi e nuovi

Renzo, Rabboni
2017-01-01

Abstract

Il contributo verte su alcuni documenti inediti, in parte sconosciuti , in parte poco noti, relativi ai fratelli Tommaso e Antonio Crudeli e alle disavventure giudiziarie patite da entrambi. Le due vicende per molti aspetti si richiamano, quanto alle cause (il contrasto con l’autorità ecclesiastica) e alla capacità di manipolazione della memoria processuale da parte della controparte (nell’ordine, l’Inquisizione fiorentina e la Congregazione vallombrosana). Nel caso di Tommaso, i ‘tasselli’ editi qui per la prima volta, lettere e biglietti a/di Crudeli, che provengono dall’Archivio privato Niccolini di Camugliano di Firenze (scritte di Tommaso ad Antonio Niccolini, e di Niccolini a Monsignor Bottari, sull’auspicata o avvenuta sua liberazione dalle carceri del S. Uffizio) e dal mercato antiquario (una lettera del maggio 1737 di Horace Mann, il residente inglese, a Tommaso Crudeli), si integrano con le testimonianze note e aggiungono particolari al milieu delle frequentazioni, alla vicenda dell’arresto e della detenzione, e, inoltre, alle implicazioni della condanna da parte del S. Uffizio. Nel caso di Antonio, la causa civile celebrata contro di lui dagli Otto di Guardia e di Balia per aver attentato alla vita del confessore spirituale della moglie, che l' aveva ingravidata approfittando dell'assenza del marito, è l’oggetto di un ordinato racconto, un Estratto, stilato da un confratello del Celandri. Si tratta di un vero pamphlet di parte mosso dall’evidente preoccupazione di salvare la dignità dell’ordine, che replicava gli stessi comportamenti che erano stati all’origine anche della ‘rovina’ di Tommaso.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1123398
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