During the years of the “Scramble for Africa”, Italy strove for the conquest of the territory of the Red Sea coast of Eritrea, which after the opening of the Suez Canal enjoyed a privileged position as a point of intersection between the Mediterranean and the Indian Ocean. Two Italian defeats, however, marked the beginning and the end of the endeavor: the Italian soldiers pushing into the interior were firmly opposed by the Abyssinians in the Battles of Dogali (1887) and Adua (1896). At this time Italy was already unified, but still strongly divided by economic and cultural differences, therefore, amidst social crises, the colonial effort constituted an attempt to bestow credibility to the new state in an international arena. This research aims to analyse the visual narrative and strategies conceived after the main military conflicts of the endeavor in order to justify defeats, to demonstrate the inferiority of African populations, and to promote an Italian “civilizing mission”. Different media, such as painting, sculpture, photography, and illustrations published in the press, together with events such as the Mostre Eritree - displays of Eritrean people and objects at National Exhibitions - contributed to create new iconographies and an original visual culture, enhanced by myths and stereotypes that would later provide the basis for Italian Racial Laws during the Fascist period.

L’intento della presente ricerca è stato quello di analizzare la produzione artistica e la cultura visiva scaturita dal primo colonialismo italiano in Africa orientale, segnato dalle due sconfitte subite a Dogali nel 1887 e ad Adua nel 1896. Interrogando repertori diversi, quali collezioni museali, cataloghi d'artista, archivi fotografici, riviste contemporanee agli eventi e cataloghi delle Esposizioni nazionali italiane, è stato ricostruito un corpus di opere eterogeneo per tipologia e origine, dalla cui disamina emergono non soltanto l'ambiguità e i temi peculiari del discorso coloniale italiano, ma anche la disillusione e il dissenso relativo all'impresa. Avvalendosi delle ricostruzioni già condotte dagli storici e degli studi antropologici e culturali, sono state esaminate le narrazioni visive degli eventi coloniali, che costituirono un efficace veicolo di informazione nell'Italia scarsamente alfabetizzata di fine Ottocento, focalizzando l'attenzione sul rapporto tra realtà e finzione e sull'interazione tra testo e immagine. L'analisi delle immagini, degli oggetti e dei monumenti coloniali è stata supportata dallo studio di fonti primarie, talvolta inedite, e dalla comparazione con la cultura visiva coloniale di altre nazioni europee coinvolte nella spartizione dell'Africa. Lo disamina delle immagini e degli oggetti artistici coloniali del tardo Ottocento, così come lo studio della loro ricezione e sopravvivenza nei decenni successivi, ha dimostrato la permanenza e la longue durée di miti e stereotipi propri dell'immaginario ottocentesco relativo all'Africa, che riaffiorano nella propaganda coloniale fascista così come in ambiti figurativi e letterari svincolati dall'accezione coloniale.

Arte e colonialismo in italia tra Otto e Novecento. Dinamiche politiche e strategie visive nella prima guerra d'Africa / Carmen Belmonte - Udine. , 2017 Apr 21. 27. ciclo

Arte e colonialismo in italia tra Otto e Novecento. Dinamiche politiche e strategie visive nella prima guerra d'Africa

BELMONTE, CARMEN
2017-04-21

Abstract

L’intento della presente ricerca è stato quello di analizzare la produzione artistica e la cultura visiva scaturita dal primo colonialismo italiano in Africa orientale, segnato dalle due sconfitte subite a Dogali nel 1887 e ad Adua nel 1896. Interrogando repertori diversi, quali collezioni museali, cataloghi d'artista, archivi fotografici, riviste contemporanee agli eventi e cataloghi delle Esposizioni nazionali italiane, è stato ricostruito un corpus di opere eterogeneo per tipologia e origine, dalla cui disamina emergono non soltanto l'ambiguità e i temi peculiari del discorso coloniale italiano, ma anche la disillusione e il dissenso relativo all'impresa. Avvalendosi delle ricostruzioni già condotte dagli storici e degli studi antropologici e culturali, sono state esaminate le narrazioni visive degli eventi coloniali, che costituirono un efficace veicolo di informazione nell'Italia scarsamente alfabetizzata di fine Ottocento, focalizzando l'attenzione sul rapporto tra realtà e finzione e sull'interazione tra testo e immagine. L'analisi delle immagini, degli oggetti e dei monumenti coloniali è stata supportata dallo studio di fonti primarie, talvolta inedite, e dalla comparazione con la cultura visiva coloniale di altre nazioni europee coinvolte nella spartizione dell'Africa. Lo disamina delle immagini e degli oggetti artistici coloniali del tardo Ottocento, così come lo studio della loro ricezione e sopravvivenza nei decenni successivi, ha dimostrato la permanenza e la longue durée di miti e stereotipi propri dell'immaginario ottocentesco relativo all'Africa, che riaffiorano nella propaganda coloniale fascista così come in ambiti figurativi e letterari svincolati dall'accezione coloniale.
21-apr-2017
During the years of the “Scramble for Africa”, Italy strove for the conquest of the territory of the Red Sea coast of Eritrea, which after the opening of the Suez Canal enjoyed a privileged position as a point of intersection between the Mediterranean and the Indian Ocean. Two Italian defeats, however, marked the beginning and the end of the endeavor: the Italian soldiers pushing into the interior were firmly opposed by the Abyssinians in the Battles of Dogali (1887) and Adua (1896). At this time Italy was already unified, but still strongly divided by economic and cultural differences, therefore, amidst social crises, the colonial effort constituted an attempt to bestow credibility to the new state in an international arena. This research aims to analyse the visual narrative and strategies conceived after the main military conflicts of the endeavor in order to justify defeats, to demonstrate the inferiority of African populations, and to promote an Italian “civilizing mission”. Different media, such as painting, sculpture, photography, and illustrations published in the press, together with events such as the Mostre Eritree - displays of Eritrean people and objects at National Exhibitions - contributed to create new iconographies and an original visual culture, enhanced by myths and stereotypes that would later provide the basis for Italian Racial Laws during the Fascist period.
Colonial; Visual culture; Ninenteenth century; Italy; obelisk; National exhibition; Human zoo; Colonial propaganda; African objects; Modernism; Meridionalism
Colonialismo italiano; Cultura Visuale; Cammarano, Michele; Fattori, Giovanni; Biseo, Cesare; Civiletti, Benedetto; Luccas, Haleka; Esposizioni nazionali; Cultura visiva coloniale; Obelisco di Dogali; Eritrea; Etiopia; Ottocento
Arte e colonialismo in italia tra Otto e Novecento. Dinamiche politiche e strategie visive nella prima guerra d'Africa / Carmen Belmonte - Udine. , 2017 Apr 21. 27. ciclo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1132157
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