La réécriture comme autoportrait. Médias, corps et archives dans le cinéma d'avant-garde féminin

Questo lavoro si pone l’obiettivo di dimostrare la coincidenza di due fenomeni, la scrittura soggettiva e il found footage film, articolando approcci diversi ai problemi dell’autoritratto e della scrittura soggettiva al cinema, della rappresentazione dell’identità di genere, della storia e della critica del film d’avanguardia. L’analisi di film di “riuso”, realizzati nel quadro della produzione cinematografica femminile a partire dagli anni ottanta, articola ulteriormente la riflessione confrontandola in particolare con i dibattiti che più recentemente hanno avuto luogo intorno al valore del riuso artistico del film d’archivio (Christa Blümlinger) e della ripetizione (Judith Butler). Valorizzando in particolare la natura fisica e materiale delle opere analizzate, questa tesi intende infine definire il “corpo” (quello biologico dell’artista, quello materiale della pellicola) quale supporto e modello di una “micro-politica” del sé di cui la riscrittura si farebbe strumento specifico.