La relazione intende introdurre al tema dei rapporti fra paesaggio e fortificazioni esaminando in modo particolare le caratteristiche dei sistemi fortificati quali uno degli elementi fondamentali all’interno del paesaggio culturale, nella prospettiva della loro tutela nell’ambito dei piani paesaggistici regionali. Le fortificazioni sono infatti strettamente legate al territorio, inteso come 'teatro di guerra' e studiato in modo particolare dai geografi militari. La necessaria correlazione fra elementi geografici e fortificazioni fa sì che queste risultano essere uno degli elementi che in modo maggiore rispecchia il legame fra la natura, l’opera dell’uomo e la storia, come rilevò Gazzola già nel 1968. In tal senso rientrano nella definizione di paesaggio della Convenzione europea del Paesaggio del 2000 e del Codice dei beni culturali e del paesaggio: «il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni». Limitare però la definizione di paesaggio a ciò che si vede è però riduttivo, non tiene conto della forza evocatrice dei luoghi per rapporto alla memoria. E questo a maggior ragione quando si prendono in considerazione le fortificazioni dell’epoca moderna e contemporanea che, a differenza dei castelli medievali che si pongono come emergenze nel territorio, sono spesso più difficilmente percepibili perché costruite intenzionalmente nascoste al tiro diretto, e quindi alla vista, o mimetizzate. Oltre a ciò è di fondamentale importanza riconoscere nel territorio i sistemi fortificati che permettono comprendere maggiormente le interrelazioni fra i singoli elementi e con il territorio nella storia. Lo scopo finale della valorizzazione dei sistemi di fortificazione dovrebbe essere, oltre alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici, anche la rivalutazione delle zone di confine come luoghi di incontro delle diverse nazioni e culture che nei secoli passati si sono combattute. In tal senso, un territorio di particolare interesse risulta essere il nord-est d’Italia, da sempre un confine naturale fra l’Italia e il nord est dell’Europa dove è possibile riconoscere una stratificazione di sistemi fortificati costruiti nel corso dei secoli spesso negli stessi siti. In Friuli Venezia Giulia, l’inventario delle fortificazioni eseguito dall’Istituto Italiano dei Castelli ha permesso di fornire la base per la definizione della loro tutela all’interno del Piano paesaggistico regionale in corso di approvazione. Le fortificazioni sono state considerate come una parte fondamentale della rete dei beni culturali e sono state inventariate e georeferenziate, classificandole secondo livelli di importanza paesaggistica ed individuando fra di esse quelle che costituiscono dei 'poli' di eccezionale interesse a livello regionale. La loro tutela sarà garantita tramite l’individuazione degli areali di pertinenza, la loro visibilità e intervisibilità e da norme specifiche.

Le Fortificazioni nel paesaggio e la loro tutela nel Piano Paesaggistico Regionale del Friuli Venezia Giulia

Foramitti, Vittorio
2017-01-01

Abstract

La relazione intende introdurre al tema dei rapporti fra paesaggio e fortificazioni esaminando in modo particolare le caratteristiche dei sistemi fortificati quali uno degli elementi fondamentali all’interno del paesaggio culturale, nella prospettiva della loro tutela nell’ambito dei piani paesaggistici regionali. Le fortificazioni sono infatti strettamente legate al territorio, inteso come 'teatro di guerra' e studiato in modo particolare dai geografi militari. La necessaria correlazione fra elementi geografici e fortificazioni fa sì che queste risultano essere uno degli elementi che in modo maggiore rispecchia il legame fra la natura, l’opera dell’uomo e la storia, come rilevò Gazzola già nel 1968. In tal senso rientrano nella definizione di paesaggio della Convenzione europea del Paesaggio del 2000 e del Codice dei beni culturali e del paesaggio: «il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni». Limitare però la definizione di paesaggio a ciò che si vede è però riduttivo, non tiene conto della forza evocatrice dei luoghi per rapporto alla memoria. E questo a maggior ragione quando si prendono in considerazione le fortificazioni dell’epoca moderna e contemporanea che, a differenza dei castelli medievali che si pongono come emergenze nel territorio, sono spesso più difficilmente percepibili perché costruite intenzionalmente nascoste al tiro diretto, e quindi alla vista, o mimetizzate. Oltre a ciò è di fondamentale importanza riconoscere nel territorio i sistemi fortificati che permettono comprendere maggiormente le interrelazioni fra i singoli elementi e con il territorio nella storia. Lo scopo finale della valorizzazione dei sistemi di fortificazione dovrebbe essere, oltre alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici, anche la rivalutazione delle zone di confine come luoghi di incontro delle diverse nazioni e culture che nei secoli passati si sono combattute. In tal senso, un territorio di particolare interesse risulta essere il nord-est d’Italia, da sempre un confine naturale fra l’Italia e il nord est dell’Europa dove è possibile riconoscere una stratificazione di sistemi fortificati costruiti nel corso dei secoli spesso negli stessi siti. In Friuli Venezia Giulia, l’inventario delle fortificazioni eseguito dall’Istituto Italiano dei Castelli ha permesso di fornire la base per la definizione della loro tutela all’interno del Piano paesaggistico regionale in corso di approvazione. Le fortificazioni sono state considerate come una parte fondamentale della rete dei beni culturali e sono state inventariate e georeferenziate, classificandole secondo livelli di importanza paesaggistica ed individuando fra di esse quelle che costituiscono dei 'poli' di eccezionale interesse a livello regionale. La loro tutela sarà garantita tramite l’individuazione degli areali di pertinenza, la loro visibilità e intervisibilità e da norme specifiche.
2017
9788857237329
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