Lo studio dimostra che, in quanto riattualizzazione semantica, la descrizione letteraria non può prescindere da un fine, da una teleologia, da un'autoriflessione, in una dimensione soprattutto pragmatica. Rappresenta un metalinguaggio e va messa in rapporto con la performatività dell'enunciazione, in una prospettiva di risemantizzazione finalizzata. La descrizione in letteratura non è adeguamento al mondo, ma veicolo di una reinterpretazione, strumento di rilettura, modalità orientata di riscoperta. Questo sia quando, con un'evidenza ideologica e argomentativa, è il supporto formale di uno spazio assunto come simbolo di una cultura - come, ad esempio, in molti romanzi engagés della letteratura francofona contemporanea - , sia quando è la rappresentazione di uno spazio da cui si apre il movimento, interiore e personale, di una coscienza, come nell'opera romanzesca di Butor e dei nuovi romanzieri. Utilizzando le suggestioni offerte dalla teoria linguistica del "sistema descrittivo" e attraverso una serie di analisi testuali, il saggio sottolinea la valenza argomentativa del linguaggio descrittivo, luogo delle stratificazioni di senso, delle concettualizzazioni, della soggettività e degli investimenti assiologici e affettivi.

Descrivere per argomentare: esempi dalla contemporaneità francese e francofona, in "IL CONFRONTO LETTERARIO", Pavia, Ibisside Editoriale, n°60, pp. 289-305

Francesca Todesco
2013-01-01

Abstract

Lo studio dimostra che, in quanto riattualizzazione semantica, la descrizione letteraria non può prescindere da un fine, da una teleologia, da un'autoriflessione, in una dimensione soprattutto pragmatica. Rappresenta un metalinguaggio e va messa in rapporto con la performatività dell'enunciazione, in una prospettiva di risemantizzazione finalizzata. La descrizione in letteratura non è adeguamento al mondo, ma veicolo di una reinterpretazione, strumento di rilettura, modalità orientata di riscoperta. Questo sia quando, con un'evidenza ideologica e argomentativa, è il supporto formale di uno spazio assunto come simbolo di una cultura - come, ad esempio, in molti romanzi engagés della letteratura francofona contemporanea - , sia quando è la rappresentazione di uno spazio da cui si apre il movimento, interiore e personale, di una coscienza, come nell'opera romanzesca di Butor e dei nuovi romanzieri. Utilizzando le suggestioni offerte dalla teoria linguistica del "sistema descrittivo" e attraverso una serie di analisi testuali, il saggio sottolinea la valenza argomentativa del linguaggio descrittivo, luogo delle stratificazioni di senso, delle concettualizzazioni, della soggettività e degli investimenti assiologici e affettivi.
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