Grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Studi Germanici di Villa Sciarra-Wurts, il presente numero della rivista «Studi Germanici» raccoglie gli atti di un convegno internazionale di studi su Il teatro di Heinrich von Kleist: interpretazioni, messe in scena, traduzioni, svoltosi a Udine dall’11 al 13 ottobre 2011 e accompagnato da numerose iniziative collaterali, tra cui la prima rappresentazione del Principe di Homburg al Teatro Giovanni da Udine, nella regia di Cesare Lievi. Partendo dal problema della ‘traducibilità’ dei drammi di Kleist (sulla scena, in altre lingue, in altri mezzi espressivi come il cinema e l’opera), e interrogandosi sullo stesso lavoro di ‘traduzione’ (di soggetti, motivi e temi) che lo scrittore compie confrontandosi con il teatro coevo e la tradizione internazionale europea, il convegno ha presentato letture innovative, sul piano del metodo e dei contenuti, dell’opera teatrale del grande autore tedesco. Le relazioni in programma hanno così approfondito aspetti specifici dei drammi di Kleist o analizzato le peculiari modalità dei loro adattamenti in altre epoche, contesti e linguaggi. Per quanto riguarda le forme della ricezione in generale, Elena Polledri (Università di Udine) ha ricostruito la storia delle traduzioni italiane dello scrittore; Simon Aeberhard (Università di Basilea) ha parlato della Pentesilea nello specchio delle interpretazioni e nella prassi drammaturgica tedesca; Francesco Pitassio (Università di Udine) ha preso in considerazione gli adattamenti cinematografici di Kleist negli anni Trenta. Data la parallela messinscena teatrale, un’attenzione particolare è stata dedicata al Principe di Homburg. Il critico teatrale Peter Iden, collaboratore di Lievi nella drammaturgia dello spettacolo, ha enucleato i principi fondamentali a cui questa interpretazione si è ispirata. Stefania Sbarra (Università di Venezia), ha indagato la latente tematica edipica del dramma, mentre Maria Carolina Foi (Università di Trieste) lo ha affrontato sotto il profilo della problematica giuridica. Luigi Reitani (Università di Udine) ne ha analizzato la riscrittura fatta da Ingeborg Bachmann nel libretto per l’opera di Hans Werner Henze; Serena Spazzarini (Università di Genova) ne ha esaminato la trasposizione cinematografica di Marco Bellocchio. Ulteriori relazioni si sono occupate nello specifico di altre opere teatrali di Kleist. Sabine Doering (Università di Oldenburg) ha illustrato la poetica drammaturgica dell’autore facendo riferimento al dramma La famiglia Schroffenstein. Gian Luca Miglino (Università di Messina) si è soffermato sugli elementi parodistici e mitici della Caterinetta di Heilbronn; Anna Maria Carpi (Università di Venezia) ha contestualizzato Roberto il Guiscardo all’interno del percorso biografico e poetico dello scrittore; Hermann Dorowin (Università di Perugia) ha analizzato la trasposizione che Kleist fa in tedesco dell’Amphitryon di Molière. Eugenio Spedicato (Università di Pavia) ha infine esaminato come nella sua opera teatrale Kleist affronti un problema filosofico centrale della modernità quale la ‘contingenza’. Come già menzionato, il convegno – organizzato dal Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Udine e dall’Ateneo Italo-Tedesco, in collaborazione con il Goethe -Institut di Trieste e l’Università di Oldenburg, con il sostegno dell’Ateneo Italo-Tedesco nell’ambito del programma ‘Dialoghi Italo-Tedeschi’ – si inquadrava in un vasto progetto dedicato a Heinrich von Kleist nel secondo centenario della morte, coordinato e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, dal titolo Un inquieto batter d’ali. Oltre al convegno e alla rappresentazione del Principe di Homburg, con prove aperte al pubblico riprese e documentate dal Laboratorio Cinemantica dell’Università di Udine, tale progetto prevedeva la presentazione del “Meridiano” delle Opere di Kleist curato da Anna Maria Carpi; una mostra dedicata all’arte onirica di Alberto Savinio negli spazi del Teatro Giovanni da Udine; una mostra bibliografica delle edizioni italiane dell’opera di Kleist curata da Elena Polledri nella Biblioteca Civica Vincenzo Joppi; un concerto con le musiche alla corte di Federico II di Prussia; una rassegna cinematografica con quattro film tratti dall’opera di Kleist; un’iniziativa volta a presentare il Principe di Homburg agli studenti delle scuole superiori della città; una tavola rotonda sulla nuova traduzione e messinscena del Principe di Homburg per la cura e la regia di Cesare Lievi, moderata dal critico teatrale Gianfranco Capitta. All’organizzazione complessiva del progetto hanno collaborato il CEC (Centro Espressioni Cinematografiche di Udine), il CSS (Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia), il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, l’Accademia di Studi Pianistici Antonio Ricci, i Civici Musei di Udine, la Biblioteca Civica Vincenzo Joppi e il Laboratorio Cinemantica dell’Università di Udine .

Il teatro di Kleist. Interpretazioni, allestimenti, traduzioni

POLLEDRI, Elena;REITANI, Luigi
2014-01-01

Abstract

Grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Studi Germanici di Villa Sciarra-Wurts, il presente numero della rivista «Studi Germanici» raccoglie gli atti di un convegno internazionale di studi su Il teatro di Heinrich von Kleist: interpretazioni, messe in scena, traduzioni, svoltosi a Udine dall’11 al 13 ottobre 2011 e accompagnato da numerose iniziative collaterali, tra cui la prima rappresentazione del Principe di Homburg al Teatro Giovanni da Udine, nella regia di Cesare Lievi. Partendo dal problema della ‘traducibilità’ dei drammi di Kleist (sulla scena, in altre lingue, in altri mezzi espressivi come il cinema e l’opera), e interrogandosi sullo stesso lavoro di ‘traduzione’ (di soggetti, motivi e temi) che lo scrittore compie confrontandosi con il teatro coevo e la tradizione internazionale europea, il convegno ha presentato letture innovative, sul piano del metodo e dei contenuti, dell’opera teatrale del grande autore tedesco. Le relazioni in programma hanno così approfondito aspetti specifici dei drammi di Kleist o analizzato le peculiari modalità dei loro adattamenti in altre epoche, contesti e linguaggi. Per quanto riguarda le forme della ricezione in generale, Elena Polledri (Università di Udine) ha ricostruito la storia delle traduzioni italiane dello scrittore; Simon Aeberhard (Università di Basilea) ha parlato della Pentesilea nello specchio delle interpretazioni e nella prassi drammaturgica tedesca; Francesco Pitassio (Università di Udine) ha preso in considerazione gli adattamenti cinematografici di Kleist negli anni Trenta. Data la parallela messinscena teatrale, un’attenzione particolare è stata dedicata al Principe di Homburg. Il critico teatrale Peter Iden, collaboratore di Lievi nella drammaturgia dello spettacolo, ha enucleato i principi fondamentali a cui questa interpretazione si è ispirata. Stefania Sbarra (Università di Venezia), ha indagato la latente tematica edipica del dramma, mentre Maria Carolina Foi (Università di Trieste) lo ha affrontato sotto il profilo della problematica giuridica. Luigi Reitani (Università di Udine) ne ha analizzato la riscrittura fatta da Ingeborg Bachmann nel libretto per l’opera di Hans Werner Henze; Serena Spazzarini (Università di Genova) ne ha esaminato la trasposizione cinematografica di Marco Bellocchio. Ulteriori relazioni si sono occupate nello specifico di altre opere teatrali di Kleist. Sabine Doering (Università di Oldenburg) ha illustrato la poetica drammaturgica dell’autore facendo riferimento al dramma La famiglia Schroffenstein. Gian Luca Miglino (Università di Messina) si è soffermato sugli elementi parodistici e mitici della Caterinetta di Heilbronn; Anna Maria Carpi (Università di Venezia) ha contestualizzato Roberto il Guiscardo all’interno del percorso biografico e poetico dello scrittore; Hermann Dorowin (Università di Perugia) ha analizzato la trasposizione che Kleist fa in tedesco dell’Amphitryon di Molière. Eugenio Spedicato (Università di Pavia) ha infine esaminato come nella sua opera teatrale Kleist affronti un problema filosofico centrale della modernità quale la ‘contingenza’. Come già menzionato, il convegno – organizzato dal Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Udine e dall’Ateneo Italo-Tedesco, in collaborazione con il Goethe -Institut di Trieste e l’Università di Oldenburg, con il sostegno dell’Ateneo Italo-Tedesco nell’ambito del programma ‘Dialoghi Italo-Tedeschi’ – si inquadrava in un vasto progetto dedicato a Heinrich von Kleist nel secondo centenario della morte, coordinato e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, dal titolo Un inquieto batter d’ali. Oltre al convegno e alla rappresentazione del Principe di Homburg, con prove aperte al pubblico riprese e documentate dal Laboratorio Cinemantica dell’Università di Udine, tale progetto prevedeva la presentazione del “Meridiano” delle Opere di Kleist curato da Anna Maria Carpi; una mostra dedicata all’arte onirica di Alberto Savinio negli spazi del Teatro Giovanni da Udine; una mostra bibliografica delle edizioni italiane dell’opera di Kleist curata da Elena Polledri nella Biblioteca Civica Vincenzo Joppi; un concerto con le musiche alla corte di Federico II di Prussia; una rassegna cinematografica con quattro film tratti dall’opera di Kleist; un’iniziativa volta a presentare il Principe di Homburg agli studenti delle scuole superiori della città; una tavola rotonda sulla nuova traduzione e messinscena del Principe di Homburg per la cura e la regia di Cesare Lievi, moderata dal critico teatrale Gianfranco Capitta. All’organizzazione complessiva del progetto hanno collaborato il CEC (Centro Espressioni Cinematografiche di Udine), il CSS (Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia), il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, l’Accademia di Studi Pianistici Antonio Ricci, i Civici Musei di Udine, la Biblioteca Civica Vincenzo Joppi e il Laboratorio Cinemantica dell’Università di Udine .
2014
9788895868097
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