L'articolo prende in esame le funzioni della musica nel "Vangelo secondo Matteo" di Pier Paolo Pasolini. Nel mettere in risalto la complessità della partitura di questo film evidenzia, allo stesso tempo, la sua caratteristica maggiormente evidente che consiste nella sua ambivalenza stilistica per cui Bach si alterna alla "Missa luba" congolese e Mozart al Blues "Sometimes I feel like a motherless child". Nel Vangelo, però, Pasolini non si limita ad organizzare la colonna sonora su due registri opposti – come i Concerti di Antonio Vivaldi e "O violino tzigano" di Bixio-Cherubini, Bach e il blues "St. James Infirmary" di William Primrose oppure la Cantata "Su le sponde del Tebro" di Alessandro Scarlatti e il Twist , come aveva fatto in "Accattone", "Mamma Roma" e nella "Ricotta" ma realizza delle violente contrapposizioni fra la sacralità della "Passione" o della "Messa in Si minore" di Bach e le movenze coreutiche della "Missa luba". La contaminazione, inoltre, qui giunge a risultati di maggior complessità rispetto a quelli degli altri film del ciclo nazionalpopolare, non limitandosi ad una semplice contrapposizione tra musica e immagini ma piuttosto chiamando in causa tutti gli elementi strutturali del film per realizzare una fusione delle singole parti in un unico universo.
La musica del Vangelo tra stile sublimis e stile piscatorius
CALABRETTO, Roberto
2015-01-01
Abstract
L'articolo prende in esame le funzioni della musica nel "Vangelo secondo Matteo" di Pier Paolo Pasolini. Nel mettere in risalto la complessità della partitura di questo film evidenzia, allo stesso tempo, la sua caratteristica maggiormente evidente che consiste nella sua ambivalenza stilistica per cui Bach si alterna alla "Missa luba" congolese e Mozart al Blues "Sometimes I feel like a motherless child". Nel Vangelo, però, Pasolini non si limita ad organizzare la colonna sonora su due registri opposti – come i Concerti di Antonio Vivaldi e "O violino tzigano" di Bixio-Cherubini, Bach e il blues "St. James Infirmary" di William Primrose oppure la Cantata "Su le sponde del Tebro" di Alessandro Scarlatti e il Twist , come aveva fatto in "Accattone", "Mamma Roma" e nella "Ricotta" ma realizza delle violente contrapposizioni fra la sacralità della "Passione" o della "Messa in Si minore" di Bach e le movenze coreutiche della "Missa luba". La contaminazione, inoltre, qui giunge a risultati di maggior complessità rispetto a quelli degli altri film del ciclo nazionalpopolare, non limitandosi ad una semplice contrapposizione tra musica e immagini ma piuttosto chiamando in causa tutti gli elementi strutturali del film per realizzare una fusione delle singole parti in un unico universo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.