La reliquia del Sangue miracolosamente sgorgato dal Crocifisso nel 1512 è conservata presso la chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova in un’ampolla vitrea all’interno di un reliquiario a vaso in argento dorato. Come chiarito dal restauro, il manufatto è il risultato di una serie di rifacimenti avvenuti in diverse epoche, e alcune inedite note di pagamento conservate nei documenti d’archivio permettono di assegnare le parti più antiche al 1654-1655, datazione confermata grazie alla pre- senza, all’interno della base del reliquiario, di una moneta di Ferdinando Gonzaga, duca tra il 1612 e il 1626. I sigilli attestanti l’autenticità della reliquia sono stati apposti sull’ampolla dai vescovi Francesco Scipione Dondi Dall’Orologio e Giuseppe Callegari nel corso delle visite pastorali avvenute nel 1810 e 1884. La reliquia, oggetto di permanente devozione, costituì nella conformazione della cappella un diretto collegamento con l’altare presso il quale veniva conservata ed esposta, richiamando per mezzo della propria natura il sangue del calice eucaristico consacrato sulla mensa. Il rimando al memoriale dell’Eucaristia, istituita il Giovedì Santo, giorno in cui la reliquia veniva portata in solenne processione, si inserisce all’interno di una particolare predilezione dei Servi di Maria per il tema della Passione di Cristo, ed è rafforzato dalla presenza di un pellicano affrescato nella parete di fondo della cappella, simbolo di sacrificio così come lo è la potente scultura lignea del Crocifisso di Donatello. Il restauro, dopo la spolveratura con pennelli morbidi, è consistito nell’asportazione di tracce di saldatura, nella pulizia delle superfici metalliche e della teca in vetro e nella riparazione del giunto spezzato tra fusto e teca. Tutte le superfici sono state protette con una resina applicata a spray e il manufatto è stato assemblato usando le viti e il perno esistenti.
Il reliquiario con l'ampolla del Sangue miracoloso. Note storiche e di restauro
MENEGHETTI, FRANCESCA;
2016-01-01
Abstract
La reliquia del Sangue miracolosamente sgorgato dal Crocifisso nel 1512 è conservata presso la chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova in un’ampolla vitrea all’interno di un reliquiario a vaso in argento dorato. Come chiarito dal restauro, il manufatto è il risultato di una serie di rifacimenti avvenuti in diverse epoche, e alcune inedite note di pagamento conservate nei documenti d’archivio permettono di assegnare le parti più antiche al 1654-1655, datazione confermata grazie alla pre- senza, all’interno della base del reliquiario, di una moneta di Ferdinando Gonzaga, duca tra il 1612 e il 1626. I sigilli attestanti l’autenticità della reliquia sono stati apposti sull’ampolla dai vescovi Francesco Scipione Dondi Dall’Orologio e Giuseppe Callegari nel corso delle visite pastorali avvenute nel 1810 e 1884. La reliquia, oggetto di permanente devozione, costituì nella conformazione della cappella un diretto collegamento con l’altare presso il quale veniva conservata ed esposta, richiamando per mezzo della propria natura il sangue del calice eucaristico consacrato sulla mensa. Il rimando al memoriale dell’Eucaristia, istituita il Giovedì Santo, giorno in cui la reliquia veniva portata in solenne processione, si inserisce all’interno di una particolare predilezione dei Servi di Maria per il tema della Passione di Cristo, ed è rafforzato dalla presenza di un pellicano affrescato nella parete di fondo della cappella, simbolo di sacrificio così come lo è la potente scultura lignea del Crocifisso di Donatello. Il restauro, dopo la spolveratura con pennelli morbidi, è consistito nell’asportazione di tracce di saldatura, nella pulizia delle superfici metalliche e della teca in vetro e nella riparazione del giunto spezzato tra fusto e teca. Tutte le superfici sono state protette con una resina applicata a spray e il manufatto è stato assemblato usando le viti e il perno esistenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.