Fondamentale cardine della civiltà artistica veneziana durante tutta la prima metà del XIX secolo, per la prima volta la figura e l'opera di Giuseppe Borsato sono state studiate e analizzate nei molteplici aspetti del suo operato. Borsato, formatosi nell’ambito della scenografia prospettica, fu pittore da cavalletto, decoratore di apparati effimeri, frescante, scenografo ufficiale del Teatro La Fenice per più di dieci anni, detentore della cattedra d'Ornato presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1812 alla morte e fornitore di modelli per mobilia e arredi sia pubblici, che privati. Oltre che a Venezia, lasciò importanti testimonianze in centri, quali Trieste, Treviso, Udine, Padova e Vicenza. Responsabile per la decorazione ad affresco dei neo-concepiti Palazzo Reale e Villa Reale a Stra negli anni del dominio napoleonico e nel successivo austriaco, egli ebbe modo di servire, durante il primo, committenti quali il viceré Eugenio de Beauharnais e Dominique-Vivant Denon e, nel secondo, la Casa Imperiale d'Austria, molti membri del Governo e della Corte, oltre a un lungo elenco di aristocratici e ricchi possidenti italiani e stranieri bramosi di possedere suoi dipinti e di far decorare le loro dimore. La sua attività non conobbe soste dagli albori del secolo sino alla morte: le molte vedute di sapore canalettiano che eseguì, spesso caratterizzate da un intento cronachistico, trascrissero, in genere, più eventi che luoghi, restituendoci la visione di particolari situazioni storiche e 'metereologiche', soprattutto veneziane, testimoniando, nel corso di cinque decenni, anche l'evoluzione del gusto pittorico. Decoratore di molti teatri (intervenne per ben tre volte all'interno de La Fenice) firmò, tra l'altro, le scenografie di prime assolute di opere rossiniane che rimasero delle pietre miliari nel campo dell'allestimento scenico. Convinto sostenitore del 'vero stile' e divulgatore dei modelli Empire, fu forse il maggior responsabile sulle lagune della svolta che il gusto subì con l'avvio dell'Ottocento. Borsato impose in tanti anni di mutazioni politiche e sociali il nuovo 'credo', anche attraverso due importanti raccolte di stampe, nei più disparati campi della figurazione, dando vita a quel particolare volto neoclassico che tanto ancora, a ben guardare, contraddistingue Venezia.

Giuseppe Borsato, 1770 - 1849

DE FEO, Roberto
2016-01-01

Abstract

Fondamentale cardine della civiltà artistica veneziana durante tutta la prima metà del XIX secolo, per la prima volta la figura e l'opera di Giuseppe Borsato sono state studiate e analizzate nei molteplici aspetti del suo operato. Borsato, formatosi nell’ambito della scenografia prospettica, fu pittore da cavalletto, decoratore di apparati effimeri, frescante, scenografo ufficiale del Teatro La Fenice per più di dieci anni, detentore della cattedra d'Ornato presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1812 alla morte e fornitore di modelli per mobilia e arredi sia pubblici, che privati. Oltre che a Venezia, lasciò importanti testimonianze in centri, quali Trieste, Treviso, Udine, Padova e Vicenza. Responsabile per la decorazione ad affresco dei neo-concepiti Palazzo Reale e Villa Reale a Stra negli anni del dominio napoleonico e nel successivo austriaco, egli ebbe modo di servire, durante il primo, committenti quali il viceré Eugenio de Beauharnais e Dominique-Vivant Denon e, nel secondo, la Casa Imperiale d'Austria, molti membri del Governo e della Corte, oltre a un lungo elenco di aristocratici e ricchi possidenti italiani e stranieri bramosi di possedere suoi dipinti e di far decorare le loro dimore. La sua attività non conobbe soste dagli albori del secolo sino alla morte: le molte vedute di sapore canalettiano che eseguì, spesso caratterizzate da un intento cronachistico, trascrissero, in genere, più eventi che luoghi, restituendoci la visione di particolari situazioni storiche e 'metereologiche', soprattutto veneziane, testimoniando, nel corso di cinque decenni, anche l'evoluzione del gusto pittorico. Decoratore di molti teatri (intervenne per ben tre volte all'interno de La Fenice) firmò, tra l'altro, le scenografie di prime assolute di opere rossiniane che rimasero delle pietre miliari nel campo dell'allestimento scenico. Convinto sostenitore del 'vero stile' e divulgatore dei modelli Empire, fu forse il maggior responsabile sulle lagune della svolta che il gusto subì con l'avvio dell'Ottocento. Borsato impose in tanti anni di mutazioni politiche e sociali il nuovo 'credo', anche attraverso due importanti raccolte di stampe, nei più disparati campi della figurazione, dando vita a quel particolare volto neoclassico che tanto ancora, a ben guardare, contraddistingue Venezia.
2016
978-88-98877-50-8
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