Il contributo intende mettere in luce l’ampia varietà di espressioni della cultura alimentare conservate nelle occasioni della festa e del rito presso la comunità di lingua slovena in Italia. Dopo l’introduzione storico-geografica, che ne giustifica le differenze nelle province di Udine da un lato e di Gorizia e Trieste dall’altro, l’autore, attraverso l’esposizione di dati tratti sia da fonti scritte antiche, in particolare da J.V. Valvasor, sia da recenti testimonianze e materiali raccolti sul campo, cerca di tracciare il quadro della tradizione alimentare nella prospettiva sopra menzionata. La questua rituale e la conseguente visita delle dimore appare nell’intero territorio studiato un segmento della tradizione ancora molto ben conservato. In simili contesti è possibile osservare fenomeni di particolare rilevanza e natura, fra questi anche la tendenza a conservare nel contesto del rito e della festa tratti culturali, e quindi anche alimentari, che richiamano abitudini collocabili piuttosto in un passato immaginario lasciando così intravedere, come del resto avviene anche in altri ambiti della cultura, frequenti fenomeni di folklorizzazione. I dati linguistici ed etnografici oltre ad attestare interessanti coincidenze con la tradizione delle altre aree slovene più centrali rivelano prevedibili fenomeni di interazione, in particolare con la cultura italiana e friulana. Il contributo infine riproduce due ricette emiche raccolte nella Val Resia e nelle Valli del Natisone.
Il cibo della festa presso la comunità di lingua slovena in Italia
DAPIT, Roberto
2016-01-01
Abstract
Il contributo intende mettere in luce l’ampia varietà di espressioni della cultura alimentare conservate nelle occasioni della festa e del rito presso la comunità di lingua slovena in Italia. Dopo l’introduzione storico-geografica, che ne giustifica le differenze nelle province di Udine da un lato e di Gorizia e Trieste dall’altro, l’autore, attraverso l’esposizione di dati tratti sia da fonti scritte antiche, in particolare da J.V. Valvasor, sia da recenti testimonianze e materiali raccolti sul campo, cerca di tracciare il quadro della tradizione alimentare nella prospettiva sopra menzionata. La questua rituale e la conseguente visita delle dimore appare nell’intero territorio studiato un segmento della tradizione ancora molto ben conservato. In simili contesti è possibile osservare fenomeni di particolare rilevanza e natura, fra questi anche la tendenza a conservare nel contesto del rito e della festa tratti culturali, e quindi anche alimentari, che richiamano abitudini collocabili piuttosto in un passato immaginario lasciando così intravedere, come del resto avviene anche in altri ambiti della cultura, frequenti fenomeni di folklorizzazione. I dati linguistici ed etnografici oltre ad attestare interessanti coincidenze con la tradizione delle altre aree slovene più centrali rivelano prevedibili fenomeni di interazione, in particolare con la cultura italiana e friulana. Il contributo infine riproduce due ricette emiche raccolte nella Val Resia e nelle Valli del Natisone.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Dapit Il Cibo della festa presso la comunità di lingua slovena.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Licenza:
Non pubblico
Dimensione
11.6 MB
Formato
Adobe PDF
|
11.6 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.