A pochi mesi dall’apertura di Palazzo Davanzati, Elia Volpi ebbe l’idea di mettere a disposizione dei visitatori del suo museo privato un libro, dalle pagine bianche, sul quale ognuno avrebbe potuto lasciare la propria firma e un commento, seguendo forse l’esempio di altri musei privati come quello di Frederick Stibbert o il milanese Bagatti Valsecchi. I due libri con le firme dei visitatori dal 1910 al 1924 furono poi donati, per volontà della moglie Marina Volpi, da Mario Vannini Parenti, genero dell’antiquario e sono oggi conservati nel museo. Lo spoglio sistematico dei dati contenuti in questi straordinari documenti ha fatto emergere aspetti molto significativi riguardanti il numero e la provenienza dei visitatori di Palazzo Davanzati, così come i riflessi della società del tempo e del contesto storico, rappresentando un interessante caso di studio sul pubblico dei musei in un’epoca precedente all’affermazione del turismo di massa. È il museo visto dalla parte dei suoi visitatori, studenti, educande, persone comuni o aristocratici d’alto lignaggio, turisti stranieri e non con la passione per Firenze e la sua storia, molti dei quali lasciano un commento, una battuta, anche una poesia, o semplicemente la traccia della loro visita. Davvero numerosi, poi, sono i nomi dei personaggi celebri: storici dell’arte (Adolfo e Lionello Venturi, Roberto Longhi), artisti, letterati e intellettuali (Giovanni Boldini, Sibilla Aleramo, Benedetto Croce), mercanti e collezionisti (Salvatore Romano, Georges Wildenstein, Peggy Guggenheim) o personaggi dello spettacolo (Ettore Petrolini, Rodolfo Valentino). La loro presenza, così come quella di moltissimi architetti e decoratori stranieri e dei tanti visitatori meno noti, restituiscono un feedback importante a tutte quelle iniziative di promozione del museo che Elia Volpi aveva intrapreso sin dal giorno della sua inaugurazione, attraverso campagne fotografiche, pubblicazioni, cartoline illustrate ed eventi a tema.

Il pubblico di Palazzo Davanzati nei libri dei visitatori. 1910-1924

Donata Levi;Patrizia Cappellini;Enrico Colle;
2017-01-01

Abstract

A pochi mesi dall’apertura di Palazzo Davanzati, Elia Volpi ebbe l’idea di mettere a disposizione dei visitatori del suo museo privato un libro, dalle pagine bianche, sul quale ognuno avrebbe potuto lasciare la propria firma e un commento, seguendo forse l’esempio di altri musei privati come quello di Frederick Stibbert o il milanese Bagatti Valsecchi. I due libri con le firme dei visitatori dal 1910 al 1924 furono poi donati, per volontà della moglie Marina Volpi, da Mario Vannini Parenti, genero dell’antiquario e sono oggi conservati nel museo. Lo spoglio sistematico dei dati contenuti in questi straordinari documenti ha fatto emergere aspetti molto significativi riguardanti il numero e la provenienza dei visitatori di Palazzo Davanzati, così come i riflessi della società del tempo e del contesto storico, rappresentando un interessante caso di studio sul pubblico dei musei in un’epoca precedente all’affermazione del turismo di massa. È il museo visto dalla parte dei suoi visitatori, studenti, educande, persone comuni o aristocratici d’alto lignaggio, turisti stranieri e non con la passione per Firenze e la sua storia, molti dei quali lasciano un commento, una battuta, anche una poesia, o semplicemente la traccia della loro visita. Davvero numerosi, poi, sono i nomi dei personaggi celebri: storici dell’arte (Adolfo e Lionello Venturi, Roberto Longhi), artisti, letterati e intellettuali (Giovanni Boldini, Sibilla Aleramo, Benedetto Croce), mercanti e collezionisti (Salvatore Romano, Georges Wildenstein, Peggy Guggenheim) o personaggi dello spettacolo (Ettore Petrolini, Rodolfo Valentino). La loro presenza, così come quella di moltissimi architetti e decoratori stranieri e dei tanti visitatori meno noti, restituiscono un feedback importante a tutte quelle iniziative di promozione del museo che Elia Volpi aveva intrapreso sin dal giorno della sua inaugurazione, attraverso campagne fotografiche, pubblicazioni, cartoline illustrate ed eventi a tema.
2017
9788859617624
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