In questo contributo mi propongo di esplorare alcuni passi del poema ovidiano Ibis per farne emergere la complessa costruzione letteraria, che si giova di un concorso di modelli, talora inaspettati. In modo particolare, nella prima parte considero la sezione del poema in cui Ovidio, prima di sferrare il suo ‘attacco’ contro Ibis, invoca tutta una serie di divinità (67-102) alla luce di alcune ‘tessere’ catulliane, provenienti soprattutto dalla maledizione di Arianna in Cat. 64 (che peraltro sembra influenzare anche alcuni versi dell’Ibis collocati subito prima della sezione innica). Nella seconda parte, prendo in esame i contatti tra l’Ibis e i carmi catulliani 116 e 65, che ruotano intorno al motivo del dono poetico, cioè all’invio di traduzioni callimachee ad amici (o ex amici). Da un confronto dei testi emerge come Ovidio, tramite la sua Ibis anch’essa di ispirazione callimachea, guardi con attenzione al modello catulliano nell’intento di stravolgere completamente l’idea di munus poetico che vi si incontra: al suo nemico il poeta offrirà infatti in dono un poema d’invettiva.
Titolo: | Scrivere maledizioni a Tomi. Presenze catulliane nell'Ibis |
Autori: | BATTISTELLA, Chiara (Corresponding) |
Data di pubblicazione: | 2019 |
Abstract: | In questo contributo mi propongo di esplorare alcuni passi del poema ovidiano Ibis per farne emergere la complessa costruzione letteraria, che si giova di un concorso di modelli, talora inaspettati. In modo particolare, nella prima parte considero la sezione del poema in cui Ovidio, prima di sferrare il suo ‘attacco’ contro Ibis, invoca tutta una serie di divinità (67-102) alla luce di alcune ‘tessere’ catulliane, provenienti soprattutto dalla maledizione di Arianna in Cat. 64 (che peraltro sembra influenzare anche alcuni versi dell’Ibis collocati subito prima della sezione innica). Nella seconda parte, prendo in esame i contatti tra l’Ibis e i carmi catulliani 116 e 65, che ruotano intorno al motivo del dono poetico, cioè all’invio di traduzioni callimachee ad amici (o ex amici). Da un confronto dei testi emerge come Ovidio, tramite la sua Ibis anch’essa di ispirazione callimachea, guardi con attenzione al modello catulliano nell’intento di stravolgere completamente l’idea di munus poetico che vi si incontra: al suo nemico il poeta offrirà infatti in dono un poema d’invettiva. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11390/1143209 |
ISBN: | 9788857542195 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |
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