I gruppi aziendali sono stati oggetto di particolare attenzione dalla dottrina economico-aziendale e continuano a rappresentare un oggetto di studio di interesse per la disciplina (Azzali, 2016). Dopo una fase iniziale in cui il dibattito scientifico ha privilegiato un taglio concettuale ponendosi il problema della ricerca di una definizione condivisa e soffermandosi, in particolare, sul tema dell’unitarietà del soggetto economico e dell’autonomia delle singole aziende componenti il gruppo, la disciplina economico-aziendale ha sistematizzato le conoscenze relative ai metodi e agli strumenti di supporto per il governo dei gruppi. A questo proposito si distinguono pubblicazioni orientate ad approfondire specifici temi, quali la misurazione della performance (Comuzzi, 1996), il bilancio (Pisoni, 2007), il controllo (Beretta, 1990), la finanza (Bertinetti, 1994), la rendicontazione sociale (Andreaus, 2007), l’economia e il governo (Zattoni, 2000). Nonostante l’attenzione scientifica nei confronti del fenomeno aggregativo e la sua significatività per il sistema economico nazionale, non si ravvisa una grande attenzione verso il tema della valutazione economica dei gruppi che, invece, presenta risvolti metodologici e operativi di indubbio rilievo. Tra questi la possibilità di svolgere letture differenziate in relazione ai diversi livelli di analisi della valutazione economica (il gruppo, alcune parti del gruppo che assumono rilievo per specificità del business o dei business sviluppati, le singole imprese che compongono il gruppo, ...), alla configurazione di specifiche attese di conoscenza dei soggetti coinvolti (soggetto economico del gruppo, soggetto economico delle singole imprese, assetto proprietario con posizioni di maggioranza e minoranza nel gruppo, assetto proprietario con posizioni di maggioranza e minoranza nella singola impresa, ...), al livello di articolazione, coordinamento e correlazione delle attività economiche tra le imprese appartenenti al gruppo (attività integrate, attività non integrate ossia business indipendenti tra di loro, ...), alla natura ed intensità del legame che sussiste tra le imprese (strategico-gestionale- strutturale, strategico-gestionale-strutturale e partecipativo, contrattuale, ...).Alla luce di queste considerazioni, l’obiettivo specifico del capitolo è di: • fornire un inquadramento dottrinale generale sul tema della valutazione economica dei gruppi impropri (dottrina e prassi sul tema della valutazione dei gruppi impropri); • proporre un inquadramento concettuale di fondo indirizzato a chiarire l’identificazione dei confini e dei tratti costitutivi dell’oggetto della valutazione (inquadramento concettuale ed economico-aziendale dei gruppi impropri); • illustrare uno schema di base utile per la determinazione del valore e la scelta delle metodologie valutative, con esplicitazione delle variabili critiche e la loro declinazione per la valutazione economica dei gruppi impropri (variabili critiche e loro declinazione); • approfondire il tema degli strumenti e delle tecnicalità per la valutazione dei gruppi impropri (technicalities per la valutazione dei gruppi impropri); • fornire una sintesi del capitolo (riepilogo).
La valutazione dei gruppi impropri
eugenio comuzzi
;filippo zanin
2018-01-01
Abstract
I gruppi aziendali sono stati oggetto di particolare attenzione dalla dottrina economico-aziendale e continuano a rappresentare un oggetto di studio di interesse per la disciplina (Azzali, 2016). Dopo una fase iniziale in cui il dibattito scientifico ha privilegiato un taglio concettuale ponendosi il problema della ricerca di una definizione condivisa e soffermandosi, in particolare, sul tema dell’unitarietà del soggetto economico e dell’autonomia delle singole aziende componenti il gruppo, la disciplina economico-aziendale ha sistematizzato le conoscenze relative ai metodi e agli strumenti di supporto per il governo dei gruppi. A questo proposito si distinguono pubblicazioni orientate ad approfondire specifici temi, quali la misurazione della performance (Comuzzi, 1996), il bilancio (Pisoni, 2007), il controllo (Beretta, 1990), la finanza (Bertinetti, 1994), la rendicontazione sociale (Andreaus, 2007), l’economia e il governo (Zattoni, 2000). Nonostante l’attenzione scientifica nei confronti del fenomeno aggregativo e la sua significatività per il sistema economico nazionale, non si ravvisa una grande attenzione verso il tema della valutazione economica dei gruppi che, invece, presenta risvolti metodologici e operativi di indubbio rilievo. Tra questi la possibilità di svolgere letture differenziate in relazione ai diversi livelli di analisi della valutazione economica (il gruppo, alcune parti del gruppo che assumono rilievo per specificità del business o dei business sviluppati, le singole imprese che compongono il gruppo, ...), alla configurazione di specifiche attese di conoscenza dei soggetti coinvolti (soggetto economico del gruppo, soggetto economico delle singole imprese, assetto proprietario con posizioni di maggioranza e minoranza nel gruppo, assetto proprietario con posizioni di maggioranza e minoranza nella singola impresa, ...), al livello di articolazione, coordinamento e correlazione delle attività economiche tra le imprese appartenenti al gruppo (attività integrate, attività non integrate ossia business indipendenti tra di loro, ...), alla natura ed intensità del legame che sussiste tra le imprese (strategico-gestionale- strutturale, strategico-gestionale-strutturale e partecipativo, contrattuale, ...).Alla luce di queste considerazioni, l’obiettivo specifico del capitolo è di: • fornire un inquadramento dottrinale generale sul tema della valutazione economica dei gruppi impropri (dottrina e prassi sul tema della valutazione dei gruppi impropri); • proporre un inquadramento concettuale di fondo indirizzato a chiarire l’identificazione dei confini e dei tratti costitutivi dell’oggetto della valutazione (inquadramento concettuale ed economico-aziendale dei gruppi impropri); • illustrare uno schema di base utile per la determinazione del valore e la scelta delle metodologie valutative, con esplicitazione delle variabili critiche e la loro declinazione per la valutazione economica dei gruppi impropri (variabili critiche e loro declinazione); • approfondire il tema degli strumenti e delle tecnicalità per la valutazione dei gruppi impropri (technicalities per la valutazione dei gruppi impropri); • fornire una sintesi del capitolo (riepilogo).File | Dimensione | Formato | |
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