Il saggio si focalizza sulla figura della crocerossina nell’ambito dell’Atrocity propaganda della Grande guerra, alla luce della duplice semantica che ne caratterizza l’utilizzo propagandistico. Il materiale iconografico dell’epoca riflette infatti le rappresentazioni sociali e gli immaginari collettivi su specifiche caratteristiche femminili, confinandole nelle retrovie reali e metaforiche del conflitto, rivelando, in modo trasversale, l’inedito ruolo attivo che le donne hanno assunto nel conflitto. Gli esempi di Atrocity propaganda incentrati sulla crocerossina non sono numerosi e costituiscono un corpus limitato rispetto ad altri soggetti, tuttavia risultano peculiarmente interessanti perché essa assume una rilevanza a se stante e le cornici narrative in cui è inserita non ricalcano integralmente quelle inerenti la figura femminile in generale. La sua incarnazione dell’impegno e dello spirito di sacrificio si rivelò così uno dei migliori pretesti per veicolare l’inumanità di un nemico che dimostrava con tutta evidenza la sua endemica malvagità, nonché il disprezzo nei confronti di qualsiasi forma di etica o morale.
Il nitore della divisa e il rosso del sangue: la crocerossina nell'Atrocity propaganda
Antonella Pocecco
2019-01-01
Abstract
Il saggio si focalizza sulla figura della crocerossina nell’ambito dell’Atrocity propaganda della Grande guerra, alla luce della duplice semantica che ne caratterizza l’utilizzo propagandistico. Il materiale iconografico dell’epoca riflette infatti le rappresentazioni sociali e gli immaginari collettivi su specifiche caratteristiche femminili, confinandole nelle retrovie reali e metaforiche del conflitto, rivelando, in modo trasversale, l’inedito ruolo attivo che le donne hanno assunto nel conflitto. Gli esempi di Atrocity propaganda incentrati sulla crocerossina non sono numerosi e costituiscono un corpus limitato rispetto ad altri soggetti, tuttavia risultano peculiarmente interessanti perché essa assume una rilevanza a se stante e le cornici narrative in cui è inserita non ricalcano integralmente quelle inerenti la figura femminile in generale. La sua incarnazione dell’impegno e dello spirito di sacrificio si rivelò così uno dei migliori pretesti per veicolare l’inumanità di un nemico che dimostrava con tutta evidenza la sua endemica malvagità, nonché il disprezzo nei confronti di qualsiasi forma di etica o morale.File | Dimensione | Formato | |
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