Il volume traccia la storia della statua loricata di tipo ellenistico dall’età di Alessandro Magno a quella antonina. La prima parte esamina i tipi di loricati impiegati dal IV sec. a.C. all’età giulio-claudia, soffermandosi sulla sostituzione del loricato classico con quello ‘ellenistico’ con corsetto cilindrico, lo stesso usato da Alessandro in battaglia, e poi sul recupero consapevole del primo, ormai ‘classicistico’, in età augustea. La seconda parte analizza le statue con corazze di tipo ellenistico a partire dalla seconda metà del I sec. a.C. fino alla fine del II sec. d.C., cercando di ricostruire, se possibile, circostanze e motivazioni delle singole dediche. La distinzione tra loricati con corazza ‘da campo’ e ‘da parata’ e la trasformazione dei secondi in un vero e proprio medium figurativo che adottava un repertorio generico ma significativo di immagini in linea con la propaganda imperiale contemporanea, permetteva ai committenti di scegliere spesso tipo di loricato e decorazione della corazza in funzione dell’onorato e delle ragioni della dedica. Questo sistema durò dall’età augustea a quella adrianea, quando la varietà di loricati si ridusse a pochi modelli e il repertorio figurativo introdotto in età augustea fu di fatto abbandonato.

La corazza di Alessandro. Loricati di tipo ellenistico dal IV sec. a.C. al II d.C.

Cadario, Matteo
2004-01-01

Abstract

Il volume traccia la storia della statua loricata di tipo ellenistico dall’età di Alessandro Magno a quella antonina. La prima parte esamina i tipi di loricati impiegati dal IV sec. a.C. all’età giulio-claudia, soffermandosi sulla sostituzione del loricato classico con quello ‘ellenistico’ con corsetto cilindrico, lo stesso usato da Alessandro in battaglia, e poi sul recupero consapevole del primo, ormai ‘classicistico’, in età augustea. La seconda parte analizza le statue con corazze di tipo ellenistico a partire dalla seconda metà del I sec. a.C. fino alla fine del II sec. d.C., cercando di ricostruire, se possibile, circostanze e motivazioni delle singole dediche. La distinzione tra loricati con corazza ‘da campo’ e ‘da parata’ e la trasformazione dei secondi in un vero e proprio medium figurativo che adottava un repertorio generico ma significativo di immagini in linea con la propaganda imperiale contemporanea, permetteva ai committenti di scegliere spesso tipo di loricato e decorazione della corazza in funzione dell’onorato e delle ragioni della dedica. Questo sistema durò dall’età augustea a quella adrianea, quando la varietà di loricati si ridusse a pochi modelli e il repertorio figurativo introdotto in età augustea fu di fatto abbandonato.
2004
9788879162500
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