A partire dall’Ottocento, la traduzione in friulano è stata un canale per arricchire la lingua e la letteratura di nuove espressioni. Se a cavallo fra i due secoli furono soprattutto gli scrittori goriziani ad allargare il ventaglio degli autori, nel tentativo di trasporre l’espressione poetica di partenza, più avanti, invece, con Pasolini e l’Academiuta di lenga furlana, si mirò alla libera ri–creazione poetica, mediante la ricerca dei valori musicali e simbolici di una varietà marginale e non scritta. Quanto viene dopo Pasolini, nell’antitesi come nella continuità, è difficilmente concepibile senza lo svecchiamento e l’innesto delle punte avanzate della letteratura europea operato sul Friuli. Le traduzioni, sempre più frequenti, riguardano numerosi generi e una rosa di lingue e di nomi sempre più varia, coinvolgendo centri di cultura, istituzioni, singoli. Segue percorsi propri Giorgio Faggin, il quale si è confrontato con l’esperienza soprattutto poetica di oltre sessanta autori europei, in particolare neerlandesi e del settentrione italiano. Ed è a sé anche il controcanto lirico di Pierluigi Cappello, che associa alla propria attività poetica anche quella traduttiva, ricercando intensità e raffinatezza stilistica pur entro l’assunto dell’intraducibilità.
Esperienze di traduzione letteraria in friulano nel Novecento
ZANELLO G
2016-01-01
Abstract
A partire dall’Ottocento, la traduzione in friulano è stata un canale per arricchire la lingua e la letteratura di nuove espressioni. Se a cavallo fra i due secoli furono soprattutto gli scrittori goriziani ad allargare il ventaglio degli autori, nel tentativo di trasporre l’espressione poetica di partenza, più avanti, invece, con Pasolini e l’Academiuta di lenga furlana, si mirò alla libera ri–creazione poetica, mediante la ricerca dei valori musicali e simbolici di una varietà marginale e non scritta. Quanto viene dopo Pasolini, nell’antitesi come nella continuità, è difficilmente concepibile senza lo svecchiamento e l’innesto delle punte avanzate della letteratura europea operato sul Friuli. Le traduzioni, sempre più frequenti, riguardano numerosi generi e una rosa di lingue e di nomi sempre più varia, coinvolgendo centri di cultura, istituzioni, singoli. Segue percorsi propri Giorgio Faggin, il quale si è confrontato con l’esperienza soprattutto poetica di oltre sessanta autori europei, in particolare neerlandesi e del settentrione italiano. Ed è a sé anche il controcanto lirico di Pierluigi Cappello, che associa alla propria attività poetica anche quella traduttiva, ricercando intensità e raffinatezza stilistica pur entro l’assunto dell’intraducibilità.File | Dimensione | Formato | |
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