A partire dalla ricostruzione della storia del centro di produzione della galleria del Cavallino di Venezia il volume indaga la trasformazione della video arte nei primi anni della sua nascita. Dato infatt i i l ruolo fondamentale che i suoi direttori Paolo e Gabriella Cardazzo, e in particolare il primo, hanno avuto nel dare spazio alla produzione e trasmissione di questa particolare forma espressiva, approfondire la storia del centro veneziano contribuisce ad ampliare la conoscenza sulla storia della video arte in Italia negli anni Settanta, con l’obiettivo di riaprire e dare nuova linfa agli studi. Vengono così analizzati i diversi usi del nuovo dispositivo da parte del gallerista e degli artisti Claudio Ambrosini, Luciano Celli, Pier Paolo Fassetta, Michele Sambin, Mario Sillani, Guido Sartorelli e Luigi Viola che proprio grazie a Paolo Cardazzo sperimentano il nuovo mezzo; la rete di contatt i con alcuni dei centri (art/tape/22, Centro Video Arte, London Video Art, Museo d’Arte contemporanea di Zagabria) e degli artisti più importanti a livello nazionale e internazionale; e le varie fasi che portano alla fondazione (1974), all’espansione (1975/1976) e alla chiusura (1979/1980) del centro di produzione.
Video arte in Italia negli anni Settanta. La produzione della Galleria del Cavallino di Venezia
Parolo, Lisa
2019-01-01
Abstract
A partire dalla ricostruzione della storia del centro di produzione della galleria del Cavallino di Venezia il volume indaga la trasformazione della video arte nei primi anni della sua nascita. Dato infatt i i l ruolo fondamentale che i suoi direttori Paolo e Gabriella Cardazzo, e in particolare il primo, hanno avuto nel dare spazio alla produzione e trasmissione di questa particolare forma espressiva, approfondire la storia del centro veneziano contribuisce ad ampliare la conoscenza sulla storia della video arte in Italia negli anni Settanta, con l’obiettivo di riaprire e dare nuova linfa agli studi. Vengono così analizzati i diversi usi del nuovo dispositivo da parte del gallerista e degli artisti Claudio Ambrosini, Luciano Celli, Pier Paolo Fassetta, Michele Sambin, Mario Sillani, Guido Sartorelli e Luigi Viola che proprio grazie a Paolo Cardazzo sperimentano il nuovo mezzo; la rete di contatt i con alcuni dei centri (art/tape/22, Centro Video Arte, London Video Art, Museo d’Arte contemporanea di Zagabria) e degli artisti più importanti a livello nazionale e internazionale; e le varie fasi che portano alla fondazione (1974), all’espansione (1975/1976) e alla chiusura (1979/1980) del centro di produzione.File | Dimensione | Formato | |
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