In questo contributo si offre un commento al luogo che contiene una delle più dense caratterizzazioni della vita noetica nell'opera di Plotino: Enneade V 8 (31), 4, 4-11. Si mostra come quel luogo presupponga l'immagine di una sfera di luce noetica, e si fornisce una particolareggiata esplicitazione di quella immagine, evidenziando come la nozione di una sfera trascendente spazio e tempo possa aiutare a comprendere integralmente la qualità della vita noetica che Plotino enfatizza nel luogo in questione, ossia la reciproca e totale trasparenza degli enti noetici. Inoltre si mostra come la sfera di luce noetica sia l'immagine più adeguata ad illustrare quell'unità di “identico" e "altro" che in Enneade VI 7 (38), 13 si identifica quale sostanza della vita noetica, nonché a chiarire il senso di altre immagini che in Enneade VI 7 sono associate al mondo noetico, quali la sfera vivente e variopinta o l'ente “tuttovolti", proposte in VI 7, 15, 26-27. Infine si rinvia alla dimensione operativa implicita nell'immagine della sfera di luce noetica (cfr. Enneade V 8, 9), ossia al suo far sperimentare la discontinuità fra pensiero discorsivo e pensiero noetico. Il contributo si chiude con l'ipotesi di un'influenza parmenidea (fr. 8, 42-43 Diels-Kranz), che potrebbe aver stimolato Plotino ad adottare l'immagine della sfera per caratterizzare la vita noetica.

Vita noetica e sfera di luce: considerazioni su Plotino, Enneade V 8 (31), 4, 4-11

Salvatore Lavecchia
2019-01-01

Abstract

In questo contributo si offre un commento al luogo che contiene una delle più dense caratterizzazioni della vita noetica nell'opera di Plotino: Enneade V 8 (31), 4, 4-11. Si mostra come quel luogo presupponga l'immagine di una sfera di luce noetica, e si fornisce una particolareggiata esplicitazione di quella immagine, evidenziando come la nozione di una sfera trascendente spazio e tempo possa aiutare a comprendere integralmente la qualità della vita noetica che Plotino enfatizza nel luogo in questione, ossia la reciproca e totale trasparenza degli enti noetici. Inoltre si mostra come la sfera di luce noetica sia l'immagine più adeguata ad illustrare quell'unità di “identico" e "altro" che in Enneade VI 7 (38), 13 si identifica quale sostanza della vita noetica, nonché a chiarire il senso di altre immagini che in Enneade VI 7 sono associate al mondo noetico, quali la sfera vivente e variopinta o l'ente “tuttovolti", proposte in VI 7, 15, 26-27. Infine si rinvia alla dimensione operativa implicita nell'immagine della sfera di luce noetica (cfr. Enneade V 8, 9), ossia al suo far sperimentare la discontinuità fra pensiero discorsivo e pensiero noetico. Il contributo si chiude con l'ipotesi di un'influenza parmenidea (fr. 8, 42-43 Diels-Kranz), che potrebbe aver stimolato Plotino ad adottare l'immagine della sfera per caratterizzare la vita noetica.
2019
978-88-9359-295-6
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