Le pratiche zootecniche estensive in aree alpine, oltre a rappresentare un patrimonio culturale e tradizionale, svolgono un ruolo fondamentale in termini di servizi ecosistemici offerti. Uno dei principali svantaggi legati a suddette pratiche deriva dalla potenziale interazione negativa con i predatori che vivono sul territorio. Il conflitto tra carnivori e attività zootecniche rappresenta una delle principali cause che ha portato al declino di varie specie di predatori in tutto il mondo. I grandi carnivori svolgono un ruolo essenziale all’interno dell’ecosistema poiché essendo collocati all’apice della catena alimentare la loro assenza produce un effetto a cascata su tutti i livelli della catena trofica alterando l’equilibrio ecosistemico. I dati raccolti nel presente lavoro mettono in evidenza l’esistenza di un conflitto tra grandi carnivori (orso bruno e lupo) e zootecnia a livello delle Alpi centro-orientali (Friuli Venezia Giulia, Trentino, Veneto) che sembra essere strettamente connesso alla densità specifica di ogni carnivoro a livello regionale. Nella Provincia Autonoma di Trento gran parte degli attacchi registrati nel 2019 (aumentati rispetto al 2018) sono avvenuti ad opera di orsi, mentre in Veneto a carico di lupi (senza particolari differenze in termini di numero di attacchi fra il 2018 e il 2019). In Friuli la densità di ogni specie è relativamente bassa. Tuttavia, da quando un branco di lupi si è stanziato a livello dei Magredi pordenonesi, il numero degli attacchi è aumentato considerevolmente. In base ai risultati presentati è, quindi, di fondamentale importanza la collaborazione sinergica fra Enti di Ricerca e Autorità Locali al fine di monitorare lo status e la distribuzione di questi predatori, oltre che identificare e promuovere l’utilizzo di misure per favorire la coesistenza nel medio e lungo termine.
INTERAZIONE TRA GRANDI CARNIVORI E SISTEMI ZOOTECNICI ALPINI: STATO DELL’ARTE E IMPLICAZIONI FUTURE
Marcello Franchini
Primo
;Lorenzo FranginiSecondo
;Yannick Fanin;Andrea Vendramin;Antonella StravisiPenultimo
;Stefano FilacordaUltimo
2019-01-01
Abstract
Le pratiche zootecniche estensive in aree alpine, oltre a rappresentare un patrimonio culturale e tradizionale, svolgono un ruolo fondamentale in termini di servizi ecosistemici offerti. Uno dei principali svantaggi legati a suddette pratiche deriva dalla potenziale interazione negativa con i predatori che vivono sul territorio. Il conflitto tra carnivori e attività zootecniche rappresenta una delle principali cause che ha portato al declino di varie specie di predatori in tutto il mondo. I grandi carnivori svolgono un ruolo essenziale all’interno dell’ecosistema poiché essendo collocati all’apice della catena alimentare la loro assenza produce un effetto a cascata su tutti i livelli della catena trofica alterando l’equilibrio ecosistemico. I dati raccolti nel presente lavoro mettono in evidenza l’esistenza di un conflitto tra grandi carnivori (orso bruno e lupo) e zootecnia a livello delle Alpi centro-orientali (Friuli Venezia Giulia, Trentino, Veneto) che sembra essere strettamente connesso alla densità specifica di ogni carnivoro a livello regionale. Nella Provincia Autonoma di Trento gran parte degli attacchi registrati nel 2019 (aumentati rispetto al 2018) sono avvenuti ad opera di orsi, mentre in Veneto a carico di lupi (senza particolari differenze in termini di numero di attacchi fra il 2018 e il 2019). In Friuli la densità di ogni specie è relativamente bassa. Tuttavia, da quando un branco di lupi si è stanziato a livello dei Magredi pordenonesi, il numero degli attacchi è aumentato considerevolmente. In base ai risultati presentati è, quindi, di fondamentale importanza la collaborazione sinergica fra Enti di Ricerca e Autorità Locali al fine di monitorare lo status e la distribuzione di questi predatori, oltre che identificare e promuovere l’utilizzo di misure per favorire la coesistenza nel medio e lungo termine.File | Dimensione | Formato | |
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