Contribuendo a comporre un’antologia di “testi sull’autotraduzione scritti da autotraduttori” (Regattin e Ferraro 2019), non ho potuto fare a meno di notare alcuni elementi ricorrenti, alcune divergenze, vari aspetti che mi paiono interessanti e che meritano forse di essere messi in luce. È di questi punti di interesse che parlo nel mio contributo, la cui ragion d’essere mi sembra la seguente: è possibile che l’indagine sull’autotraduzione così come essa è percepita da chi la pratica possa costituire un utile complemento alle analisi traduttologiche, sempre più numerose, del fenomeno, alla visione esterna dell’accademico. L’antologia del 2019 raccoglie le diverse riflessioni degli autotraduttori in ordine cronologico. La scelta di una scansione temporale presentava vantaggi ma anche inconvenienti, come la mancanza di uno sviluppo tematico: il peso della scoperta di eventuali elementi di intertestualità, voluta o meno, e del ritorno di idee simili in epoche e presso autori differenti gravava interamente sulle spalle dei lettori curiosi. Per questa “sistematizzazione” delle idee degli autotraduttori sull’autotraduzione, ho deciso di creare una serie di macrotemi, sotto forma di dichiarazioni piuttosto assertive e numerate, per poi vedere come i diversi autori li affrontino (quando li affrontano).

Cos'ho imparato dagli autotraduttori

F. Regattin
2020-01-01

Abstract

Contribuendo a comporre un’antologia di “testi sull’autotraduzione scritti da autotraduttori” (Regattin e Ferraro 2019), non ho potuto fare a meno di notare alcuni elementi ricorrenti, alcune divergenze, vari aspetti che mi paiono interessanti e che meritano forse di essere messi in luce. È di questi punti di interesse che parlo nel mio contributo, la cui ragion d’essere mi sembra la seguente: è possibile che l’indagine sull’autotraduzione così come essa è percepita da chi la pratica possa costituire un utile complemento alle analisi traduttologiche, sempre più numerose, del fenomeno, alla visione esterna dell’accademico. L’antologia del 2019 raccoglie le diverse riflessioni degli autotraduttori in ordine cronologico. La scelta di una scansione temporale presentava vantaggi ma anche inconvenienti, come la mancanza di uno sviluppo tematico: il peso della scoperta di eventuali elementi di intertestualità, voluta o meno, e del ritorno di idee simili in epoche e presso autori differenti gravava interamente sulle spalle dei lettori curiosi. Per questa “sistematizzazione” delle idee degli autotraduttori sull’autotraduzione, ho deciso di creare una serie di macrotemi, sotto forma di dichiarazioni piuttosto assertive e numerate, per poi vedere come i diversi autori li affrontino (quando li affrontano).
2020
978-88-6680-396-6
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