Il libro nasce da un percorso di ricerca riguardante l’evoluzione tipologica e tecnologica del patrimonio edilizio vernacolare dell’area prealpina friulana. L’originalità dello studio consiste nell’aver considerato il processo tipologico, che ha come esito finale la formazione del tipo edilizio “a loggia” o “ad archi”, anche comunemente noto come “casa carnica”, entro un tracciato unitario che muove dalla formazione della cosiddetta “casa prealpina”, passando attraverso le sue varianti diacroniche ovvero la “casa a ballatoio su mensole” e la “casa a ballatoio su pilastri”. In tale quadro sono state analizzate le contaminazioni e riqualificazioni delle forme architettoniche decodificando le caratteristiche degli organismi edilizi, delineando gli elementi di un processo comune a varie zone in ambito regionale, nazionale e con richiami oltre confine. Le notevoli varietà morfologiche e costruttive, dei dettagli tecnologici caratterizzanti, non prive di sorprendente gusto estetico emergono infine, nell’analisi tecnologica oggetto delle conclusive “schede d’indagine su casi-campione”. Oltre ad aver approfondito gli aspetti fondativi di natura costruttiva, funzionale, tipologica e formale e i passaggi significativi delle trasformazioni, le analisi svolte possono considerarsi essenziali, per predisporre metodologicamente una base di conoscenze propedeutiche a futuri interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio vernacolare.
PERMANENZE E CONTAMINAZIONI ARCHITETTONICHE. Dal tipo edilizio a ballatoio su pilastri a quello a loggia nel Friuli prealpino.
livio petriccione
2020-01-01
Abstract
Il libro nasce da un percorso di ricerca riguardante l’evoluzione tipologica e tecnologica del patrimonio edilizio vernacolare dell’area prealpina friulana. L’originalità dello studio consiste nell’aver considerato il processo tipologico, che ha come esito finale la formazione del tipo edilizio “a loggia” o “ad archi”, anche comunemente noto come “casa carnica”, entro un tracciato unitario che muove dalla formazione della cosiddetta “casa prealpina”, passando attraverso le sue varianti diacroniche ovvero la “casa a ballatoio su mensole” e la “casa a ballatoio su pilastri”. In tale quadro sono state analizzate le contaminazioni e riqualificazioni delle forme architettoniche decodificando le caratteristiche degli organismi edilizi, delineando gli elementi di un processo comune a varie zone in ambito regionale, nazionale e con richiami oltre confine. Le notevoli varietà morfologiche e costruttive, dei dettagli tecnologici caratterizzanti, non prive di sorprendente gusto estetico emergono infine, nell’analisi tecnologica oggetto delle conclusive “schede d’indagine su casi-campione”. Oltre ad aver approfondito gli aspetti fondativi di natura costruttiva, funzionale, tipologica e formale e i passaggi significativi delle trasformazioni, le analisi svolte possono considerarsi essenziali, per predisporre metodologicamente una base di conoscenze propedeutiche a futuri interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio vernacolare.File | Dimensione | Formato | |
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