La tensione tra archivio e storiografia del cinema industriale non riguarda soltanto la questione patrimoniale, di disponibilità ed accessibilità dei fondi filmici in sé, ma contempla anche una dimensione storico-epistemologica. Un numero significativo di film finanziati dalle compagnia italiane nel secondo dopoguerra si è incaricato poi di “registrare” incursioni in terre straniere, le attività delle sedi estere, la partecipazione a missioni e competizioni internazionali e diverse altre forme di “viaggio di lavoro”. Concentrandosi su queste ultime, il contributo poggia su un corpus di titoli preservati presso l’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa e l'Istituto Luce riconducibili alla sponsorship dell'industria automobilistica (in particolare Fiat e Alfa) a testimoniare lo “sconfinamento” delle compagnie italiane nei territori africani. L’obiettivo è proporre una “forzatura dei confini” del campo d’indagine del cinema d’impresa: da un lato infatti si suggeriranno itinerari archiviali che eccedano le sole fonti filmiche per metterle in relazione con materiali istituzionali (house organ) e privati (diari, albi fotografici e altri ephemera prodotti direttamente dai “viaggiatori”); dall’altro si tenterà di reinterpretare la funzione “governamentale” attribuita da Bonifazio agli sponsored films (2017) nella sua accezione cartografica. Quando messo al servizio di un’istituzione committente, l’impulso mappatorio dell’immagine in movimento (Castro 2009) diviene strumentale a sondare spazi di sviluppo, puntellare nuovi insediamenti, marcare territori, costituendo, in definitiva, una “retorica del viaggio” sulle rotte dell’espansionismo industriale.
Commesse e viaggiatori. Tracce, tratte e traiettorie del cinema “utile” nel secondo dopoguerra italiano
SIMONE DOTTO
2021-01-01
Abstract
La tensione tra archivio e storiografia del cinema industriale non riguarda soltanto la questione patrimoniale, di disponibilità ed accessibilità dei fondi filmici in sé, ma contempla anche una dimensione storico-epistemologica. Un numero significativo di film finanziati dalle compagnia italiane nel secondo dopoguerra si è incaricato poi di “registrare” incursioni in terre straniere, le attività delle sedi estere, la partecipazione a missioni e competizioni internazionali e diverse altre forme di “viaggio di lavoro”. Concentrandosi su queste ultime, il contributo poggia su un corpus di titoli preservati presso l’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa e l'Istituto Luce riconducibili alla sponsorship dell'industria automobilistica (in particolare Fiat e Alfa) a testimoniare lo “sconfinamento” delle compagnie italiane nei territori africani. L’obiettivo è proporre una “forzatura dei confini” del campo d’indagine del cinema d’impresa: da un lato infatti si suggeriranno itinerari archiviali che eccedano le sole fonti filmiche per metterle in relazione con materiali istituzionali (house organ) e privati (diari, albi fotografici e altri ephemera prodotti direttamente dai “viaggiatori”); dall’altro si tenterà di reinterpretare la funzione “governamentale” attribuita da Bonifazio agli sponsored films (2017) nella sua accezione cartografica. Quando messo al servizio di un’istituzione committente, l’impulso mappatorio dell’immagine in movimento (Castro 2009) diviene strumentale a sondare spazi di sviluppo, puntellare nuovi insediamenti, marcare territori, costituendo, in definitiva, una “retorica del viaggio” sulle rotte dell’espansionismo industriale.File | Dimensione | Formato | |
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