ABSTRACT ITALIANO: Il tema delle traduzioni riveste un ruolo centrale nello studio dei resoconti di viaggio prodotti da esponenti degli ordini mendicanti nei secoli XIII-XIV. Un primo interrogativo di carattere generale riguarda il motivo per cui solo alcune relazioni latine furono tradotte in lingue vernacolari. Dei tre grandi testi composti da viaggiatori francescani nell’Asia mongola, solo la ‘Relatio’ di Odorico da Pordenone fu tradotta più volte nei principali idiomi dell’Europa medievale. Un secondo obiettivo consiste nello stabilire se gli ordini mendicanti abbiano contribuito a diffondere questo genere di testi presso un pubblico di illetterati. Per quanto riguarda i frati Minori, la risposta appare sostanzialmente negativa. Diversa, invece, fu la posizione dei frati Predicatori, che dimostrarono un forte interesse per ogni tipo di scritto odeporico sull’Oriente. Le testimonianze, dirette e indirette, delineano due tendenze complementari. Nell’Italia settentrionale, i domenicani predilessero la consultazione del ‘Milione’ in latino, favorendone la circolazione e promuovendone traduzioni in latino dal francese e dai volgari italiani. Nei conventi toscani, invece, l’interesse si rivolse a una gamma più ampia di testi odeporici, inclusi quelli in volgare. Un terzo aspetto rilevante concerne la dialettica tra latino e volgare nelle fasi di elaborazione e rielaborazione dei resoconti di viaggio prodotti negli ambienti mendicanti. L’impressione generale è che i frati Minori non solo non abbiano mostrato un particolare interesse a incentivare la circolazione di questo tipo di testi presso un pubblico laico, ma anche abbiano cercato di ricondurre ogni narrazione in volgare a una più canonica veste latina. Al contrario, l’atteggiamento più aperto dei frati Predicatori verso le diverse forme della letteratura odeporica deve essere interpretato alla luce del contesto storico e culturale dei primi decenni del Trecento. In questo periodo, l’Ordine domenicano si impegnò attivamente nella raccolta di informazioni sulle regioni ricche e remote dell’Impero mongolo – il meraviglioso Catai – che si trovavano sotto la giurisdizione francescana. ENGLISH ABSTRACT: The theme of translations plays a central role in the study of travel accounts produced by members of the mendicant orders in the 13th and 14th centuries. A first general question concerns why only some Latin accounts were translated into vernacular languages. Of the three major texts composed by Franciscan travellers in Mongol Asia, only Odoric of Pordenone's ‘Relatio’ was translated multiple times into the main languages of medieval Europe. A second goal is to determine whether the mendicant orders contributed to the spread of these texts to an illiterate audience. Regarding the Minorites, the answer appears to be largely negative. The position of the Dominicans, however, was different: they showed a strong interest in all types of travel writing on the East. Direct and indirect testimonies outline two complementary tendencies. In northern Italy, the Dominicans preferred to consult the ‘Milione’ in Latin, promoting its circulation and encouraging translations from French and Italian vernaculars into Latin. In Tuscan convents, on the other hand, the interest extended to a broader range of travel texts, including those in vernacular languages. A third important aspect concerns the dialectic between Latin and the vernacular in the stages of drafting and redrafting travel accounts produced within mendicant circles. The general impression is that the Minorites not only did not show particular interest in promoting the circulation of such texts among a lay audience but also sought to bring every vernacular narrative back to a more canonical Latin form. In contrast, the more open attitude of the Dominicans toward various forms of travel literature should be interpreted in light of the historical and cultural context of the early decades of the 14th century. During this period, the Dominican Order actively sought information about the rich and remote regions of the Mongol Empire – the marvellous Cathay – which were under Franciscan jurisdiction.
La fortuna volgare dei resoconti di viaggio latini: alcuni appunti di metodo
ANDREOSE ALVISE
2020-01-01
Abstract
ABSTRACT ITALIANO: Il tema delle traduzioni riveste un ruolo centrale nello studio dei resoconti di viaggio prodotti da esponenti degli ordini mendicanti nei secoli XIII-XIV. Un primo interrogativo di carattere generale riguarda il motivo per cui solo alcune relazioni latine furono tradotte in lingue vernacolari. Dei tre grandi testi composti da viaggiatori francescani nell’Asia mongola, solo la ‘Relatio’ di Odorico da Pordenone fu tradotta più volte nei principali idiomi dell’Europa medievale. Un secondo obiettivo consiste nello stabilire se gli ordini mendicanti abbiano contribuito a diffondere questo genere di testi presso un pubblico di illetterati. Per quanto riguarda i frati Minori, la risposta appare sostanzialmente negativa. Diversa, invece, fu la posizione dei frati Predicatori, che dimostrarono un forte interesse per ogni tipo di scritto odeporico sull’Oriente. Le testimonianze, dirette e indirette, delineano due tendenze complementari. Nell’Italia settentrionale, i domenicani predilessero la consultazione del ‘Milione’ in latino, favorendone la circolazione e promuovendone traduzioni in latino dal francese e dai volgari italiani. Nei conventi toscani, invece, l’interesse si rivolse a una gamma più ampia di testi odeporici, inclusi quelli in volgare. Un terzo aspetto rilevante concerne la dialettica tra latino e volgare nelle fasi di elaborazione e rielaborazione dei resoconti di viaggio prodotti negli ambienti mendicanti. L’impressione generale è che i frati Minori non solo non abbiano mostrato un particolare interesse a incentivare la circolazione di questo tipo di testi presso un pubblico laico, ma anche abbiano cercato di ricondurre ogni narrazione in volgare a una più canonica veste latina. Al contrario, l’atteggiamento più aperto dei frati Predicatori verso le diverse forme della letteratura odeporica deve essere interpretato alla luce del contesto storico e culturale dei primi decenni del Trecento. In questo periodo, l’Ordine domenicano si impegnò attivamente nella raccolta di informazioni sulle regioni ricche e remote dell’Impero mongolo – il meraviglioso Catai – che si trovavano sotto la giurisdizione francescana. ENGLISH ABSTRACT: The theme of translations plays a central role in the study of travel accounts produced by members of the mendicant orders in the 13th and 14th centuries. A first general question concerns why only some Latin accounts were translated into vernacular languages. Of the three major texts composed by Franciscan travellers in Mongol Asia, only Odoric of Pordenone's ‘Relatio’ was translated multiple times into the main languages of medieval Europe. A second goal is to determine whether the mendicant orders contributed to the spread of these texts to an illiterate audience. Regarding the Minorites, the answer appears to be largely negative. The position of the Dominicans, however, was different: they showed a strong interest in all types of travel writing on the East. Direct and indirect testimonies outline two complementary tendencies. In northern Italy, the Dominicans preferred to consult the ‘Milione’ in Latin, promoting its circulation and encouraging translations from French and Italian vernaculars into Latin. In Tuscan convents, on the other hand, the interest extended to a broader range of travel texts, including those in vernacular languages. A third important aspect concerns the dialectic between Latin and the vernacular in the stages of drafting and redrafting travel accounts produced within mendicant circles. The general impression is that the Minorites not only did not show particular interest in promoting the circulation of such texts among a lay audience but also sought to bring every vernacular narrative back to a more canonical Latin form. In contrast, the more open attitude of the Dominicans toward various forms of travel literature should be interpreted in light of the historical and cultural context of the early decades of the 14th century. During this period, the Dominican Order actively sought information about the rich and remote regions of the Mongol Empire – the marvellous Cathay – which were under Franciscan jurisdiction.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2020_La fortuna volgare dei resoconti di viaggio latini.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Non pubblico
Dimensione
323.39 kB
Formato
Adobe PDF
|
323.39 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.