A partire dall’inizio del nuovo millennio, l’architetto partenopeo Francesco Venezia si cimenta nell’allestimento di una serie di mostre considerate eredi della tradizione delle opere espositive dei maestri italiani della seconda metà del Novecento. Tali progetti possono essere al contempo letti come espressione di inquietudini e ossessioni che permeano l’intera sua opera. Carattere distintivo e comune ai suoi allestimenti temporanei è l’accompagnare il visitatore all’interno di un racconto, che esprime precisi punti di vista sulle opere esposte e rende manifesta l’intenzione dell’autore di evocare significati risvegliando i sensi. Il testo indaga la natura polisemica dei racconti proposti da Venezia e dei plurimi registri narrativi che si dipanano lungo percorsi immaginati come sequenze di stanze del pensiero. Interpretando forme e spazi progettati dall’architetto, volumi dalle forme primarie, intercapedini abitate e giustapposizione tra opere di diversi periodi storici sono gli espedienti utilizzati per disvelare relazioni a distanza (nel tempo e nello spazio) e proporre allegorie del tempo. Nel suo lavoro aggregazioni provvisorie, intrecci di enigmi e interrogazioni infinite – per contrasto e differenza – rendono le opere esposte intelligibili e le traghettano all’interno di un tempo che riflette costantemente sull’idea della costanza e del mutamento.
Nel tempo I Oltre il tempo. Appunti su alcuni allestimenti di Francesco Venezia
Claudia Pirina
2021-01-01
Abstract
A partire dall’inizio del nuovo millennio, l’architetto partenopeo Francesco Venezia si cimenta nell’allestimento di una serie di mostre considerate eredi della tradizione delle opere espositive dei maestri italiani della seconda metà del Novecento. Tali progetti possono essere al contempo letti come espressione di inquietudini e ossessioni che permeano l’intera sua opera. Carattere distintivo e comune ai suoi allestimenti temporanei è l’accompagnare il visitatore all’interno di un racconto, che esprime precisi punti di vista sulle opere esposte e rende manifesta l’intenzione dell’autore di evocare significati risvegliando i sensi. Il testo indaga la natura polisemica dei racconti proposti da Venezia e dei plurimi registri narrativi che si dipanano lungo percorsi immaginati come sequenze di stanze del pensiero. Interpretando forme e spazi progettati dall’architetto, volumi dalle forme primarie, intercapedini abitate e giustapposizione tra opere di diversi periodi storici sono gli espedienti utilizzati per disvelare relazioni a distanza (nel tempo e nello spazio) e proporre allegorie del tempo. Nel suo lavoro aggregazioni provvisorie, intrecci di enigmi e interrogazioni infinite – per contrasto e differenza – rendono le opere esposte intelligibili e le traghettano all’interno di un tempo che riflette costantemente sull’idea della costanza e del mutamento.File | Dimensione | Formato | |
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