“Lo que era vacío plano, aquí es sitio orgánico… El aire se ha convertido en luz. El vacío, en cuerpo espacial desocupado y respirable por las formas. Aquí, una forma puede ensayar un giro completo, avanza, se traslada, retrocede, se pone de perfil y se vuelve. Proyecta y recibe sombra. La sombra crece o disminuye, se hace más intensa y se completa con una misteriosa zona de penombra... Las formas, como peces sumergidos, viven, se desplazan, se expresan y definen”. (Oteiza, Jorge, Propósito Experimental 1956-1957) Un sottile filo conduttore unisce progetti lontani nel tempo, nel luogo, nella funzione, che contengono principi o regole comuni. Nel Gobierno Civil o nei progetti di urbanizzazioni di Calle Velazquez a Madrid o a Santander, la sezione si riflette direttamente all'esterno, modifica il volume, costruisce cavità. Ma qual è la differenza tra i vuoti che modellano e compongono la facciata del Governo Civile e i vuoti dei progetti di Madrid o Santander? Non più logge, ma patii, non più prospetto, ma piante. Il valore cambia radicalmente o il principio è comune? Attraverso l'uso della sezione, queste cavità si configurano come uno spazio intermedio capace di portare luce e vedute all'interno dell'edificio, e di creare un filtro tra esterno e interno, tra pubblico e privato. L'assenza di massa, la sottrazione dello spazio diventa uno strumento capace di gerarchizzare lo spazio, di catturare luce e vedute, pur mantenendo quel grado di intimità capace di costruire luoghi privati. Le grandi finestre stabiliscono un rapporto diretto tra interno ed esterno; l'interno è proiettato verso l'esterno, filtrato dalle scatole di vetro che amplificano la luce all'interno, e di notte la proiettano verso l'esterno. La sezione acquisisce un ruolo di fondamentale importanza, in quanto, rispetto alle semplici planimetrie, è in grado di governare gli effetti nello spazio, le sequenze spaziali, la complessità della visione e nello stesso tempo costruire relazioni con l'intorno. In un secondo filone di ricerca all'interno delle opere di Sota, il ruolo della sezione resta tutto all'interno di una serie di scatole o cubi che assurgono via via ad una sorta di perfezione, di estrema rarefazione dei materiali, di ricerca di rigore. Queste architetture contengono, al loro interno, delle vere e proprie cavità, delle sequenze di spazi vuoti capaci di far interagire tra loro porzioni di edificio a differenti livelli. Spazi complessi e articolati a tripla altezza utilizzano la sezione trasversale per creare sequenze di spazi verticali. Così i progetti per il Museo de León o la sede di Aviaco a Madrid costruiscono incroci di vedute, intrecci di relazioni che si intrecciano nello spazio e con la città.

Las secciones vacías de Alejandro de la Sota

PIRINA C
2014-01-01

Abstract

“Lo que era vacío plano, aquí es sitio orgánico… El aire se ha convertido en luz. El vacío, en cuerpo espacial desocupado y respirable por las formas. Aquí, una forma puede ensayar un giro completo, avanza, se traslada, retrocede, se pone de perfil y se vuelve. Proyecta y recibe sombra. La sombra crece o disminuye, se hace más intensa y se completa con una misteriosa zona de penombra... Las formas, como peces sumergidos, viven, se desplazan, se expresan y definen”. (Oteiza, Jorge, Propósito Experimental 1956-1957) Un sottile filo conduttore unisce progetti lontani nel tempo, nel luogo, nella funzione, che contengono principi o regole comuni. Nel Gobierno Civil o nei progetti di urbanizzazioni di Calle Velazquez a Madrid o a Santander, la sezione si riflette direttamente all'esterno, modifica il volume, costruisce cavità. Ma qual è la differenza tra i vuoti che modellano e compongono la facciata del Governo Civile e i vuoti dei progetti di Madrid o Santander? Non più logge, ma patii, non più prospetto, ma piante. Il valore cambia radicalmente o il principio è comune? Attraverso l'uso della sezione, queste cavità si configurano come uno spazio intermedio capace di portare luce e vedute all'interno dell'edificio, e di creare un filtro tra esterno e interno, tra pubblico e privato. L'assenza di massa, la sottrazione dello spazio diventa uno strumento capace di gerarchizzare lo spazio, di catturare luce e vedute, pur mantenendo quel grado di intimità capace di costruire luoghi privati. Le grandi finestre stabiliscono un rapporto diretto tra interno ed esterno; l'interno è proiettato verso l'esterno, filtrato dalle scatole di vetro che amplificano la luce all'interno, e di notte la proiettano verso l'esterno. La sezione acquisisce un ruolo di fondamentale importanza, in quanto, rispetto alle semplici planimetrie, è in grado di governare gli effetti nello spazio, le sequenze spaziali, la complessità della visione e nello stesso tempo costruire relazioni con l'intorno. In un secondo filone di ricerca all'interno delle opere di Sota, il ruolo della sezione resta tutto all'interno di una serie di scatole o cubi che assurgono via via ad una sorta di perfezione, di estrema rarefazione dei materiali, di ricerca di rigore. Queste architetture contengono, al loro interno, delle vere e proprie cavità, delle sequenze di spazi vuoti capaci di far interagire tra loro porzioni di edificio a differenti livelli. Spazi complessi e articolati a tripla altezza utilizzano la sezione trasversale per creare sequenze di spazi verticali. Così i progetti per il Museo de León o la sede di Aviaco a Madrid costruiscono incroci di vedute, intrecci di relazioni che si intrecciano nello spazio e con la città.
2014
978-84-697-0296-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1218979
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