PARTE I – LA FATTISPECIE OGGETTIVA CAPITOLO I - La bancarotta: considerazioni introduttive. 1. Dal ‘fallimento-reato’ ai reati fallimentari. - 1.1. L’esecuzione personale e la concorsualità nel diritto romano. - 1.2. L’emersione della bancarotta nel diritto intermedio. - 1.3. Il code Marchand, il code Napoleon e i codici di commercio. - 1.4. La legge fallimentare e le riforme degli anni Duemila: dalla ‘liquidazione’ alla ‘conservazione’. - 1.5. Le prospettive del diritto della crisi d’impresa. - 2. Sul bene giuridico. - 2.1. La concezione patrimonialistica. - 2.2. La tesi della protezione dell’ordinato esercizio del commercio e dell’economia pubblica. - 2.3. La bancarotta come delitto contro l’amministrazione della giustizia. - 2.4. La par condicio creditorum nella bancarotta preferenziale. - 2.5. Conclusioni sul bene giuridico dei delitti di bancarotta. - 3. Gli interessi protetti alla prova della modernità. CAPITOLO II - La ‘pregiudizialità fallimentare’: il ruolo e le vicende della sentenza dichiarativa 1. La posizione della dottrina sulla struttura delle fattispecie pre-fallimentari. - 1.1. Le tesi della bancarotta ‘condizionata’ alla dichiarazione fallimentare. - 1.2. La ‘zona di rischio penale’ e la disputa sulla riconducibilità del fallimento al disvalore del fatto. - 1.3. La bancarotta come reato proprio del fallito. - 1.4. La tesi della sentenza dichiarativa quale condizione di procedibilità. - 1.5. Il fallimento nel fatto: il modello dell’imputazione oggettiva. - 1.6. (segue) Il modello causalistico dell’insolvenza-evento. - 2. Il superamento della tesi giurisprudenziale del fallimento quale ‘condizione di esistenza del reato’. - 3. Spunti per la qualificazione dell’insolvenza come elemento testualmente inespresso. - 4. La consumazione dei delitti di bancarotta. - 4.1. La questione della revoca della sentenza dichiarativa e della sua influenza sul processo penale. - 4.2. La (in)configurabilità del tentativo. - 4.3. La bancarotta ‘riparata’. CAPITOLO III - L’estensione della bancarotta ai soggetti diversi dall’imprenditore e alle procedure concorsuali diverse dal fallimento 1. Punti fermi (e critici) sulla soggettività attiva. - 1.1. Sulla rilevanza dei requisiti di fallibilità. - 1.2. L’estensione ai soci illimitatamente responsabili. - 1.3. La bancarotta dell’institore. - 1.4. La bancarotta ‘impropria’: la dinamica collegiale delle decisioni e le posizioni di garanzia degli amministratori e dei sindaci. - 1.5. Lo statuto penale dei direttori generali e dei liquidatori. La posizione dei revisori contabili. - 1.6. I soggetti qualificati di fatto: un’analogia in malam partem? - 2. L’insolvenza e la crisi: la bancarotta ‘extra-fallimentare’. - 2.1. L’emersione dell’insolvenza nella liquidazione coatta amministrativa e nell’amministrazione straordinaria. - 2.2. La bancarotta nel concordato preventivo. - 2.3. La rilevanza degli accordi di ristrutturazione dei debiti e delle convenzioni di moratoria. - 2.4. Brevi cenni sul ruolo dell’art. 217-bis e dell’art. 236-bis l.f. PARTE II – LA FUNZIONE TIPICIZZANTE DEL DOLO CAPITOLO IV - L’efficacia selettiva del dolo della bancarotta fraudolenta 1. Un breve riepilogo. - 2. Il dolo delle fattispecie post-fallimentari. - 2.1. I limiti cronologici e il fallimento-presupposto. - 2.2. Dal pericolo alla lesione: le caratteristiche del dolo di bancarotta postfallimentare. - 3. Il dolo specifico quale ‘selettore’ del tipo. - 3.1. Il dolo specifico differenziale della bancarotta ‘da esposizione o riconoscimento di passività inesistenti’. - 3.2. La bancarotta documentale: il fine specifico e l’evento di pericolo. - 3.3. Il dolo specifico nella bancarotta preferenziale. - 3.4. Sulla rilevanza del dolo specifico per la perimetrazione e la caratterizzazione del fatto tipico. - 4. Il dissesto-evento e l’insolvenza-evento nella bancarotta impropria. - 4.1. La clausola di estensione della bancarotta propria alla dinamica societaria. - 4.2. La bancarotta da reato societario: dal pericolo presunto alla lesione. - 4.3. Il fallimento-insolvenza cagionato ‘con dolo’. - 4.4. (segue) Sulla nozione di ‘operazioni dolose’. La tesi del fallimento ‘strutturalmente’ preterintenzionale. - 4.5. Spunti per una possibile reductio ad unum. CAPITOLO V - Dolo eventuale e bancarotta semplice: l’assenza di finalismo lesivo 1. Sulla compatibilità del dolo eventuale con i delitti di bancarotta. - 1.1. I ‘segnali d’allarme’ nella più recente elaborazione giurisprudenziale. - 1.2. Il dolo tra volontà e oggettivazione. - 1.3. La campionatura degli indicatori nella sentenza Thyssenkrupp. - 1.4. Il dolo eventuale come ‘volontà per analogia’: notazioni critiche. - 2. La bancarotta semplice quale forma di criminalizzazione di un ‘modello gestionale illecito’. - 2.1. Il dolo; la colpa; il dolo e la colpa; il dolo o la colpa. - 2.2. Il rischio ‘non fraudolento’ della forma minore di bancarotta. CAPITOLO VI - Per una rilettura delle fattispecie di bancarotta alla luce del dolo 1. Un correttivo soggettivo per la rivitalizzazione del fatto di bancarotta prefallimentare. - 2. Critica alla concezione meramente ascrittiva del dolo. - 3. La tipicità soggettiva nei delitti di bancarotta. - 3.1. Il dolo nel fatto. - 3.2. Il dolo del fatto: la sua ‘doppia posizione’. CAPITOLO VII - Considerazioni conclusive 1. Per una rivisitazione del sistema attuale: la ‘costruzione separata’ dei delitti di bancarotta. - 2. Alcune conclusioni de lege ferenda. Critica al diritto penale colposo d’impresa: per l’abbandono dei delitti di bancarotta semplice. - 3. La riforma della bancarotta fraudolenta nel prisma del diritto comparato e dei progetti di riforma

Il dolo nella bancarotta

Gherardo Minicucci
2018-01-01

Abstract

PARTE I – LA FATTISPECIE OGGETTIVA CAPITOLO I - La bancarotta: considerazioni introduttive. 1. Dal ‘fallimento-reato’ ai reati fallimentari. - 1.1. L’esecuzione personale e la concorsualità nel diritto romano. - 1.2. L’emersione della bancarotta nel diritto intermedio. - 1.3. Il code Marchand, il code Napoleon e i codici di commercio. - 1.4. La legge fallimentare e le riforme degli anni Duemila: dalla ‘liquidazione’ alla ‘conservazione’. - 1.5. Le prospettive del diritto della crisi d’impresa. - 2. Sul bene giuridico. - 2.1. La concezione patrimonialistica. - 2.2. La tesi della protezione dell’ordinato esercizio del commercio e dell’economia pubblica. - 2.3. La bancarotta come delitto contro l’amministrazione della giustizia. - 2.4. La par condicio creditorum nella bancarotta preferenziale. - 2.5. Conclusioni sul bene giuridico dei delitti di bancarotta. - 3. Gli interessi protetti alla prova della modernità. CAPITOLO II - La ‘pregiudizialità fallimentare’: il ruolo e le vicende della sentenza dichiarativa 1. La posizione della dottrina sulla struttura delle fattispecie pre-fallimentari. - 1.1. Le tesi della bancarotta ‘condizionata’ alla dichiarazione fallimentare. - 1.2. La ‘zona di rischio penale’ e la disputa sulla riconducibilità del fallimento al disvalore del fatto. - 1.3. La bancarotta come reato proprio del fallito. - 1.4. La tesi della sentenza dichiarativa quale condizione di procedibilità. - 1.5. Il fallimento nel fatto: il modello dell’imputazione oggettiva. - 1.6. (segue) Il modello causalistico dell’insolvenza-evento. - 2. Il superamento della tesi giurisprudenziale del fallimento quale ‘condizione di esistenza del reato’. - 3. Spunti per la qualificazione dell’insolvenza come elemento testualmente inespresso. - 4. La consumazione dei delitti di bancarotta. - 4.1. La questione della revoca della sentenza dichiarativa e della sua influenza sul processo penale. - 4.2. La (in)configurabilità del tentativo. - 4.3. La bancarotta ‘riparata’. CAPITOLO III - L’estensione della bancarotta ai soggetti diversi dall’imprenditore e alle procedure concorsuali diverse dal fallimento 1. Punti fermi (e critici) sulla soggettività attiva. - 1.1. Sulla rilevanza dei requisiti di fallibilità. - 1.2. L’estensione ai soci illimitatamente responsabili. - 1.3. La bancarotta dell’institore. - 1.4. La bancarotta ‘impropria’: la dinamica collegiale delle decisioni e le posizioni di garanzia degli amministratori e dei sindaci. - 1.5. Lo statuto penale dei direttori generali e dei liquidatori. La posizione dei revisori contabili. - 1.6. I soggetti qualificati di fatto: un’analogia in malam partem? - 2. L’insolvenza e la crisi: la bancarotta ‘extra-fallimentare’. - 2.1. L’emersione dell’insolvenza nella liquidazione coatta amministrativa e nell’amministrazione straordinaria. - 2.2. La bancarotta nel concordato preventivo. - 2.3. La rilevanza degli accordi di ristrutturazione dei debiti e delle convenzioni di moratoria. - 2.4. Brevi cenni sul ruolo dell’art. 217-bis e dell’art. 236-bis l.f. PARTE II – LA FUNZIONE TIPICIZZANTE DEL DOLO CAPITOLO IV - L’efficacia selettiva del dolo della bancarotta fraudolenta 1. Un breve riepilogo. - 2. Il dolo delle fattispecie post-fallimentari. - 2.1. I limiti cronologici e il fallimento-presupposto. - 2.2. Dal pericolo alla lesione: le caratteristiche del dolo di bancarotta postfallimentare. - 3. Il dolo specifico quale ‘selettore’ del tipo. - 3.1. Il dolo specifico differenziale della bancarotta ‘da esposizione o riconoscimento di passività inesistenti’. - 3.2. La bancarotta documentale: il fine specifico e l’evento di pericolo. - 3.3. Il dolo specifico nella bancarotta preferenziale. - 3.4. Sulla rilevanza del dolo specifico per la perimetrazione e la caratterizzazione del fatto tipico. - 4. Il dissesto-evento e l’insolvenza-evento nella bancarotta impropria. - 4.1. La clausola di estensione della bancarotta propria alla dinamica societaria. - 4.2. La bancarotta da reato societario: dal pericolo presunto alla lesione. - 4.3. Il fallimento-insolvenza cagionato ‘con dolo’. - 4.4. (segue) Sulla nozione di ‘operazioni dolose’. La tesi del fallimento ‘strutturalmente’ preterintenzionale. - 4.5. Spunti per una possibile reductio ad unum. CAPITOLO V - Dolo eventuale e bancarotta semplice: l’assenza di finalismo lesivo 1. Sulla compatibilità del dolo eventuale con i delitti di bancarotta. - 1.1. I ‘segnali d’allarme’ nella più recente elaborazione giurisprudenziale. - 1.2. Il dolo tra volontà e oggettivazione. - 1.3. La campionatura degli indicatori nella sentenza Thyssenkrupp. - 1.4. Il dolo eventuale come ‘volontà per analogia’: notazioni critiche. - 2. La bancarotta semplice quale forma di criminalizzazione di un ‘modello gestionale illecito’. - 2.1. Il dolo; la colpa; il dolo e la colpa; il dolo o la colpa. - 2.2. Il rischio ‘non fraudolento’ della forma minore di bancarotta. CAPITOLO VI - Per una rilettura delle fattispecie di bancarotta alla luce del dolo 1. Un correttivo soggettivo per la rivitalizzazione del fatto di bancarotta prefallimentare. - 2. Critica alla concezione meramente ascrittiva del dolo. - 3. La tipicità soggettiva nei delitti di bancarotta. - 3.1. Il dolo nel fatto. - 3.2. Il dolo del fatto: la sua ‘doppia posizione’. CAPITOLO VII - Considerazioni conclusive 1. Per una rivisitazione del sistema attuale: la ‘costruzione separata’ dei delitti di bancarotta. - 2. Alcune conclusioni de lege ferenda. Critica al diritto penale colposo d’impresa: per l’abbandono dei delitti di bancarotta semplice. - 3. La riforma della bancarotta fraudolenta nel prisma del diritto comparato e dei progetti di riforma
2018
978-88-6453-782-5
978-88-6453-783-2
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