A partire dall'idea che il modernismo non tramonti alle soglie degli anni Trenta, Quaranta o Cinquanta del Novecento, ma persista nella seconda metà del XX secolo, il volume cerca di mostrare come alcuni romanzi italiani elaborati tra la seconda metà degli anni Cinquanta e la seconda metà degli anni Settanta recuperino e ricalibrino il modernismo all’insegna di una sua persistenza specifica. I romanzi presi in esame – di Testori, Calvino, Bianciardi, Roversi, Mastronardi, Volponi, Parise, D’Arrigo, Consolo, Pasolini – assomigliano ai romanzi modernisti perché le loro strutture portanti sono influenzate dalla prospettiva soggettiva del racconto e dall’opacità formale, ma ne prendono le distanze perché riservano un’importanza inedita alla sfera pubblica dell’esistenza. Il romanzo neomodernista vive in parziale concomitanza e in sostanziale contrapposizione alla neoavanguardia e al postmodernismo e si configura come un’alternativa – e in seguito, quando toccherà i suoi vertici, cioè negli anni Settanta – come una risposta alla crisi del romanzo e all’anti-novel della neoavanguardia e più in generale alla crisi che investe le poetiche tardo moderne tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta.
Il romanzo neomodernista italiano. Dalla fine del neorealismo alla seconda metà degli anni Settanta
Tiziano Toracca
2022-01-01
Abstract
A partire dall'idea che il modernismo non tramonti alle soglie degli anni Trenta, Quaranta o Cinquanta del Novecento, ma persista nella seconda metà del XX secolo, il volume cerca di mostrare come alcuni romanzi italiani elaborati tra la seconda metà degli anni Cinquanta e la seconda metà degli anni Settanta recuperino e ricalibrino il modernismo all’insegna di una sua persistenza specifica. I romanzi presi in esame – di Testori, Calvino, Bianciardi, Roversi, Mastronardi, Volponi, Parise, D’Arrigo, Consolo, Pasolini – assomigliano ai romanzi modernisti perché le loro strutture portanti sono influenzate dalla prospettiva soggettiva del racconto e dall’opacità formale, ma ne prendono le distanze perché riservano un’importanza inedita alla sfera pubblica dell’esistenza. Il romanzo neomodernista vive in parziale concomitanza e in sostanziale contrapposizione alla neoavanguardia e al postmodernismo e si configura come un’alternativa – e in seguito, quando toccherà i suoi vertici, cioè negli anni Settanta – come una risposta alla crisi del romanzo e all’anti-novel della neoavanguardia e più in generale alla crisi che investe le poetiche tardo moderne tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta.File | Dimensione | Formato | |
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