Jean-Philippe Schmit è un personaggio che pare quasi ignorato dalla storiografia italiana sul restauro architettonico e poco considerato anche da quella recente francese. Figura decisamente poliedrica, fu decoratore di ceramiche, litografo del re, alto funzionario ministeriale, cattolico militante, politico, scrittore di racconti e romanzi. Come capo divisione dell’amministrazione dei culti era addetto al controllo degli interventi sugli edifici diocesani, ed in tale ruolo cominciò a studiare le caratteristiche dell’architettura gotica e le problematiche della conservazione dei monumenti. Entrato a far parte del Comité historique des arts et monuments, nel 1845 pubblicò il Nouveau manuel complet de l'architecte des monuments religieux, forse il primo manuale di restauro architettonico. Il testo aveva lo scopo di raccogliere e divulgare il pensiero degli archeologi francesi ed ebbe probabilmente una notevole influenza su Camillo Boito all’epoca della definizione dei principi della disciplina italiana del restauro nel 1883. Lo scopo di questa pubblicazione è quello di esaminare il pensiero di Schmit e, più in generale, degli archeologi francesi della prima metà dell’Ottocento, al fine di approfondire anche la valutazione critica dei rapporti e delle influenze che ebbero nella teoria del restauro sviluppata in Europa e soprattutto in Italia nei decenni successivi.

JEAN-PHILIPPE SCHMIT. Alle origini della conservazione dei monumenti nella Francia della prima metà dell'Ottocento. Seconda edizione ampliata

vittorio foramitti
2022-01-01

Abstract

Jean-Philippe Schmit è un personaggio che pare quasi ignorato dalla storiografia italiana sul restauro architettonico e poco considerato anche da quella recente francese. Figura decisamente poliedrica, fu decoratore di ceramiche, litografo del re, alto funzionario ministeriale, cattolico militante, politico, scrittore di racconti e romanzi. Come capo divisione dell’amministrazione dei culti era addetto al controllo degli interventi sugli edifici diocesani, ed in tale ruolo cominciò a studiare le caratteristiche dell’architettura gotica e le problematiche della conservazione dei monumenti. Entrato a far parte del Comité historique des arts et monuments, nel 1845 pubblicò il Nouveau manuel complet de l'architecte des monuments religieux, forse il primo manuale di restauro architettonico. Il testo aveva lo scopo di raccogliere e divulgare il pensiero degli archeologi francesi ed ebbe probabilmente una notevole influenza su Camillo Boito all’epoca della definizione dei principi della disciplina italiana del restauro nel 1883. Lo scopo di questa pubblicazione è quello di esaminare il pensiero di Schmit e, più in generale, degli archeologi francesi della prima metà dell’Ottocento, al fine di approfondire anche la valutazione critica dei rapporti e delle influenze che ebbero nella teoria del restauro sviluppata in Europa e soprattutto in Italia nei decenni successivi.
2022
978-88-5509-451-1
978-88-5509-452-8
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