L'articolo si sofferma sulla fortuna e lo sviluppo della dantologia russa nell’Ottocento, per osservare la costruzione del mito dantesco che parte dalle imitazioni puskiniane per giungere a permeare la sensibilità e la coscienza delle generazioni intellettuali di fine secolo, quelle decadenti e simboliste. Il discorso, più esattamente, si concentra sullo snodo costituito dall’apertura (graduale) d’interesse alla terza cantica della "Commedia", che ha indotto anche il passaggio da una (prima) interpretazione dell’opera dantesca, di carattere storicistico e ideologico (e sentimentale), ad una lettura di carattere formale e simbolico.
DANTE IN RUSSIA: DALL’INFERNO AL PARADISO, DA PUŠKIN A VESELOVSKIJ
Renzo Rabboni
2021-01-01
Abstract
L'articolo si sofferma sulla fortuna e lo sviluppo della dantologia russa nell’Ottocento, per osservare la costruzione del mito dantesco che parte dalle imitazioni puskiniane per giungere a permeare la sensibilità e la coscienza delle generazioni intellettuali di fine secolo, quelle decadenti e simboliste. Il discorso, più esattamente, si concentra sullo snodo costituito dall’apertura (graduale) d’interesse alla terza cantica della "Commedia", che ha indotto anche il passaggio da una (prima) interpretazione dell’opera dantesca, di carattere storicistico e ideologico (e sentimentale), ad una lettura di carattere formale e simbolico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
rabboni Puskin e Dante.pdf
non disponibili
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Non pubblico
Dimensione
1.52 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.52 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.