ll presente studio intende esplorare il fenomeno della conversione religiosa al cattolicesimo a Venezia dall’Ottocento fino alla Grande Guerra, alla luce delle fonti della locale Casa dei catecumeni e nel contesto generale delle conver- sioni nell’Italia dell’età contemporanea, attraverso un confronto con istituti conversionistici esistenti nell’ultimo periodo degli Stati d’antico regime e, in seguito, del Regno d’Italia, evidenziando le peculiarità veneziane e le somi- glianze con le altre situazioni italiane. La società veneziana presenta quattro minoranze etnico-religiose: gli ebrei, senz’altro la componente più numerosa, i musulmani, i protestanti e i cristiani ortodossi, di cui vengono delineati i rap- porti con il milieu cattolico di maggioranza. Il pluralismo delle appartenenze religiose mostra quindi una città ricca, in cui però vige il principio dell’osmosi in direzione del cattolicesimo, come una sorta di moto invisibile ma costante, con ondate di maggiore o minore intensità, determinazioni di spostamento verso una condizione di nuova integrazione, che è al tempo stesso riduzione. Le limitazioni poste dal potere politico, le verifiche della effettiva volontà di conversione, quindi le regolamentazioni anche burocratiche dei processi mo- strano tutte insieme una direzione, lungo la quale si evolvono e si ribaltano il concetto di tolleranza e quello di integrazione. Entrambi tendono verso una concezione della società in senso aperto, che implode nelle leggi razziste e nello sterminio totalitarista del xx secolo, per poi svilupparsi e implementarsi nelle moderne società democratiche.

Per un’identità possibile. Ebrei ed “infedeli” a Venezia in età contemporanea tra libertà e necessità

Pietro Ioly Zorattini
2023-01-01

Abstract

ll presente studio intende esplorare il fenomeno della conversione religiosa al cattolicesimo a Venezia dall’Ottocento fino alla Grande Guerra, alla luce delle fonti della locale Casa dei catecumeni e nel contesto generale delle conver- sioni nell’Italia dell’età contemporanea, attraverso un confronto con istituti conversionistici esistenti nell’ultimo periodo degli Stati d’antico regime e, in seguito, del Regno d’Italia, evidenziando le peculiarità veneziane e le somi- glianze con le altre situazioni italiane. La società veneziana presenta quattro minoranze etnico-religiose: gli ebrei, senz’altro la componente più numerosa, i musulmani, i protestanti e i cristiani ortodossi, di cui vengono delineati i rap- porti con il milieu cattolico di maggioranza. Il pluralismo delle appartenenze religiose mostra quindi una città ricca, in cui però vige il principio dell’osmosi in direzione del cattolicesimo, come una sorta di moto invisibile ma costante, con ondate di maggiore o minore intensità, determinazioni di spostamento verso una condizione di nuova integrazione, che è al tempo stesso riduzione. Le limitazioni poste dal potere politico, le verifiche della effettiva volontà di conversione, quindi le regolamentazioni anche burocratiche dei processi mo- strano tutte insieme una direzione, lungo la quale si evolvono e si ribaltano il concetto di tolleranza e quello di integrazione. Entrambi tendono verso una concezione della società in senso aperto, che implode nelle leggi razziste e nello sterminio totalitarista del xx secolo, per poi svilupparsi e implementarsi nelle moderne società democratiche.
2023
978-88-372-3805-6
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