Il Piano strutturale strategico per la città di Anversa è il primo di una serie di piani e “visioni territoriali” attraverso i quali lo Studio Secchi-Viganò, a partire dagli anni 2000, si misura con le questioni poste dalle trasformazioni recenti di alcune grandi metropoli europee e con gli interrogativi riguardanti il loro futuro. Le riflessioni scaturite dal Piano di Anversa, assieme a quelle a cui danno luogo le successive proposte per Le Grand Paris, Brussel 2040, Lille 2030 o Montepellier 2040, concorrono ad alimentare una visione originale e per molti versi organica, pur nella specificità dei problemi posti da ciascuna di queste occasioni. L’impostazione data da Bernardo Secchi e Paola Viganò al Piano aspira a far diventare il Piano di Anversa terreno per una ricerca articolata e aperta ai temi del progetto contemporaneo, non senza uno sforzo di "scardinamento" delle prassi metodologiche consolidate e di adattamento della struttura logico-formale dei documenti di piano e dei loro contenuti. Nella sua essenza, questo sforzo è volto a porre in atto delle strategie di conoscenza che implichino il ritorno all’esperienza dal basso e dall’interno» e affermino lo statuto del progetto come produttore di nuova conoscenza. Un intento, questo, che si traduce nel ricorso alla strutturazione di scenari e alla redazione di progetti esploratori, secondo uno schema procedurale in cui indagine, descrizione e progetto non si costruiscono in una relazione reciproca di derivazione deduttiva, ma come momenti di un unico processo interattivo.
Antwerpen 2002-2008. Un programma di Renovatio urbis
FINI, GIULIA;
2015-01-01
Abstract
Il Piano strutturale strategico per la città di Anversa è il primo di una serie di piani e “visioni territoriali” attraverso i quali lo Studio Secchi-Viganò, a partire dagli anni 2000, si misura con le questioni poste dalle trasformazioni recenti di alcune grandi metropoli europee e con gli interrogativi riguardanti il loro futuro. Le riflessioni scaturite dal Piano di Anversa, assieme a quelle a cui danno luogo le successive proposte per Le Grand Paris, Brussel 2040, Lille 2030 o Montepellier 2040, concorrono ad alimentare una visione originale e per molti versi organica, pur nella specificità dei problemi posti da ciascuna di queste occasioni. L’impostazione data da Bernardo Secchi e Paola Viganò al Piano aspira a far diventare il Piano di Anversa terreno per una ricerca articolata e aperta ai temi del progetto contemporaneo, non senza uno sforzo di "scardinamento" delle prassi metodologiche consolidate e di adattamento della struttura logico-formale dei documenti di piano e dei loro contenuti. Nella sua essenza, questo sforzo è volto a porre in atto delle strategie di conoscenza che implichino il ritorno all’esperienza dal basso e dall’interno» e affermino lo statuto del progetto come produttore di nuova conoscenza. Un intento, questo, che si traduce nel ricorso alla strutturazione di scenari e alla redazione di progetti esploratori, secondo uno schema procedurale in cui indagine, descrizione e progetto non si costruiscono in una relazione reciproca di derivazione deduttiva, ma come momenti di un unico processo interattivo.File | Dimensione | Formato | |
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