Prefazione di Laura Montanari, Coordinatrice del Progetto Jean Monnet “We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind”: Il presente Volume raccoglie gli atti del Convegno internazionale che si è svolto a Udine il 28-29 giugno 2022 nell’ambito del Progetto Jean Monnet “We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind”, da cui trae il titolo e che coinvolge, oltre al Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine, l’Institute of Social Sciences di Belgrado, il Department of Ethnology and Anthropology dell’Università di Belgrado e il Center for Constitutional Studies and Democratic Development (CCSDD) di Bologna. Lo stesso gode, altresì, del sostegno del Progetto di ricerca L’identità europea: cultura e cittadinanza, sub Identità europea e paesaggio, di cui è responsabile la prof.ssa Alessia-Ottavia Cozzi, che si inserisce nel Progetto interdipartimentale Identità europea e sfide globali, Piano strategico del Dipartimento di Scienze giuridiche 2023-2025, Università degli studi di Udine. Le attività del Progetto Jean Monnet hanno preso avvio con la Presentazione generale nel novembre del 2019, ma pochi mesi dopo la pandemia ha cambiato completamente il quadro di riferimento e ha condizionato la programmazione dei lavori. Grazie alla proroga concessa dalla Commissione è stato possibile realizzare tutte le iniziative previste, anche se in molti casi online, ed aggiungere ulteriori incontri che hanno permesso di arricchire la riflessione comune, con il coinvolgimento di numerosi colleghi italiani e stranieri, studenti e rappresentanti della società civile. Non è possibile in questa sede citare tutto ciò che è stato fatto in questi anni, ma mi preme ricordare l’incontro con le realtà sociali “Cittadini per l’Europa: dal dibattito accademico alle politiche culturali”, con la pubblicazione dei relativi atti (M. Daicampi, F.E. Grisostolo (cur.), Cittadini per l’Europa. Dal dibattito accademico alle politiche culturali, Udine, ed. Forum, 2022), e il laboratorio Law and Memory, dedicato agli studenti. Diverse attività sono state organizzare in collaborazione con il Modulo Jean Monnet “EU Enlargement and Constitutional Transitions in the Western Balkans”, attivo nel medesimo periodo sempre presso l’Università di Udine, perché il Progetto prevede come focus proprio i Balcani occidentali. Lo studio di questi Paesi, con le complesse vicende che hanno vissuto dopo il crollo dello Stato socialista e il difficile percorso di avvicinamento all’UE, costituisce infatti un’occasione privilegiata per riflettere sui temi dell’identità e della memoria e sui valori dell’Unione, che proprio la definizione dei criteri di condizionalità in vista dell’adesione impone di mettere in luce. Anche in questo caso si è giunti alla pubblicazione di un Volume con il medesimo titolo, che raccoglie gli interventi svolti durante le lezioni, integrati da ulteriori contributi di esperti (L. Montanari (cur.), L’allargamento dell’Unione europea e le transizioni costituzionali nei Balcani occidentali. Una raccolta di lezioni, Napoli, Editoriale Scientifica, 2022). Quest’anno il quadro di riferimento è cambiato di nuovo, drammaticamente, con la guerra in Ucraina. Il Seminario organizzato a febbraio dai colleghi di Belgrado – in collaborazione con il Modulo Jean Monnet “Anthropology of the European Union” (coordinato da Miloš Milenković) – e dedicato a “Nationalism, Memory and Democratic Decay in the New EU Member States and Candidate Countries” si è aperto proprio in coincidenza con l’attacco della Russia. L’incontro di cui questo Volume raccoglie gli atti si è svolto pochi giorni dopo il Consiglio europeo in cui è stata attribuita la posizione di Paese candidato ad Ucraina e Moldavia e, nello stesso tempo, si è nuovamente riproposto un atteggiamento “attendista” – per non usare termini più duri – nei confronti dei Balcani occidentali. Non va poi dimenticata la situazione che caratterizza alcuni dei Paesi membri, con le resistenze rispetto al principio di rule of law e, più in generale, all’idea di democrazia di cui l’UE si fa portatrice. Proprio la complessità degli avvenimenti più recenti, e più in generale di questa fase del processo di integrazione europea, è stata alla base della scelta di articolare il Convegno in tre tavole rotonde, con il coinvolgimento di numerosi colleghi, con formazione e specializzazioni diverse, ma accomunati dal comune interesse per le vicende europee. In particolare, le prime due – in lingua italiana – sono dedicate alla riflessione sull’identità e sul futuro dell’Unione europea messe sempre più spesso alla prova dalle posizioni assunte dagli Stati membri: “Identità (costituzionale) europea: una sfida culturale?” e “Il rispetto del principio di rule of law e il futuro dell’UE”. La terza – in lingua inglese – è intitolata “Mapping challenges of EU enlargement to the Western Balkans – From memories to current conflicts e vede la partecipazione di colleghi di diversi Paesi dei Balcani occidentali, chiamati a riflettere sulle criticità del processo di allargamento. Le resistenze dell’Unione, spesso legate a ragioni politiche interne agli Stati membri o a conflitti bilaterali, da un lato, e le contrapposizioni identitarie che condizionano il consolidamento democratico dei Paesi candidati (e potenziali candidati), dall’altro, sono lo specchio che riflette le sfide che l’Unione deve affrontare. A distanza di mesi non si vedono soluzioni praticabili per il conflitto in Ucraina e l’Unione europea fatica a mantenere (e prima ancora a definire) una posizione condivisa; situazione che si verifica anche rispetto ad altre questioni fondamentali, come il rafforzamento dei populismi/nazionalismi a livello statale o l’evoluzione del fenomeno migratorio. Da qui la necessità di ritornare alle radici e ai valori che uniscono, come indicato nel titolo del Progetto “We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind”. Ai relatori – anche se sono stati indicati i titoli degli interventi, ripresi nell’indice del Volume – è stato chiesto di sviluppare brevi riflessioni che potessero offrire spunti per ulteriori approfondimenti e lasciare spazio al dibattito. Nonostante si collochi al termine “formale” del Progetto, infatti, insieme agli altri organizzatori dell’evento – e curatori del presente Volume, Alessia-Ottavia Cozzi, Marko Milenković e Irena Ristić, che ringrazio in questa sede per la preziosa collaborazione – abbiamo pensato questo Convegno internazionale come un “incontro di lavoro”, destinato ad ulteriori sviluppi. Mai come oggi, infatti, le domande che avevano ispirato il Progetto: Che cosa è l’Europa? In che cosa consiste l’identità europea? Si può parlare di memoria condivisa? sono determinanti per il futuro dell’Unione europea.
We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind. Atti del Convegno internazionale Udine 28/29 giugno 2022
A. O. Cozzi
2022-01-01
Abstract
Prefazione di Laura Montanari, Coordinatrice del Progetto Jean Monnet “We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind”: Il presente Volume raccoglie gli atti del Convegno internazionale che si è svolto a Udine il 28-29 giugno 2022 nell’ambito del Progetto Jean Monnet “We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind”, da cui trae il titolo e che coinvolge, oltre al Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine, l’Institute of Social Sciences di Belgrado, il Department of Ethnology and Anthropology dell’Università di Belgrado e il Center for Constitutional Studies and Democratic Development (CCSDD) di Bologna. Lo stesso gode, altresì, del sostegno del Progetto di ricerca L’identità europea: cultura e cittadinanza, sub Identità europea e paesaggio, di cui è responsabile la prof.ssa Alessia-Ottavia Cozzi, che si inserisce nel Progetto interdipartimentale Identità europea e sfide globali, Piano strategico del Dipartimento di Scienze giuridiche 2023-2025, Università degli studi di Udine. Le attività del Progetto Jean Monnet hanno preso avvio con la Presentazione generale nel novembre del 2019, ma pochi mesi dopo la pandemia ha cambiato completamente il quadro di riferimento e ha condizionato la programmazione dei lavori. Grazie alla proroga concessa dalla Commissione è stato possibile realizzare tutte le iniziative previste, anche se in molti casi online, ed aggiungere ulteriori incontri che hanno permesso di arricchire la riflessione comune, con il coinvolgimento di numerosi colleghi italiani e stranieri, studenti e rappresentanti della società civile. Non è possibile in questa sede citare tutto ciò che è stato fatto in questi anni, ma mi preme ricordare l’incontro con le realtà sociali “Cittadini per l’Europa: dal dibattito accademico alle politiche culturali”, con la pubblicazione dei relativi atti (M. Daicampi, F.E. Grisostolo (cur.), Cittadini per l’Europa. Dal dibattito accademico alle politiche culturali, Udine, ed. Forum, 2022), e il laboratorio Law and Memory, dedicato agli studenti. Diverse attività sono state organizzare in collaborazione con il Modulo Jean Monnet “EU Enlargement and Constitutional Transitions in the Western Balkans”, attivo nel medesimo periodo sempre presso l’Università di Udine, perché il Progetto prevede come focus proprio i Balcani occidentali. Lo studio di questi Paesi, con le complesse vicende che hanno vissuto dopo il crollo dello Stato socialista e il difficile percorso di avvicinamento all’UE, costituisce infatti un’occasione privilegiata per riflettere sui temi dell’identità e della memoria e sui valori dell’Unione, che proprio la definizione dei criteri di condizionalità in vista dell’adesione impone di mettere in luce. Anche in questo caso si è giunti alla pubblicazione di un Volume con il medesimo titolo, che raccoglie gli interventi svolti durante le lezioni, integrati da ulteriori contributi di esperti (L. Montanari (cur.), L’allargamento dell’Unione europea e le transizioni costituzionali nei Balcani occidentali. Una raccolta di lezioni, Napoli, Editoriale Scientifica, 2022). Quest’anno il quadro di riferimento è cambiato di nuovo, drammaticamente, con la guerra in Ucraina. Il Seminario organizzato a febbraio dai colleghi di Belgrado – in collaborazione con il Modulo Jean Monnet “Anthropology of the European Union” (coordinato da Miloš Milenković) – e dedicato a “Nationalism, Memory and Democratic Decay in the New EU Member States and Candidate Countries” si è aperto proprio in coincidenza con l’attacco della Russia. L’incontro di cui questo Volume raccoglie gli atti si è svolto pochi giorni dopo il Consiglio europeo in cui è stata attribuita la posizione di Paese candidato ad Ucraina e Moldavia e, nello stesso tempo, si è nuovamente riproposto un atteggiamento “attendista” – per non usare termini più duri – nei confronti dei Balcani occidentali. Non va poi dimenticata la situazione che caratterizza alcuni dei Paesi membri, con le resistenze rispetto al principio di rule of law e, più in generale, all’idea di democrazia di cui l’UE si fa portatrice. Proprio la complessità degli avvenimenti più recenti, e più in generale di questa fase del processo di integrazione europea, è stata alla base della scelta di articolare il Convegno in tre tavole rotonde, con il coinvolgimento di numerosi colleghi, con formazione e specializzazioni diverse, ma accomunati dal comune interesse per le vicende europee. In particolare, le prime due – in lingua italiana – sono dedicate alla riflessione sull’identità e sul futuro dell’Unione europea messe sempre più spesso alla prova dalle posizioni assunte dagli Stati membri: “Identità (costituzionale) europea: una sfida culturale?” e “Il rispetto del principio di rule of law e il futuro dell’UE”. La terza – in lingua inglese – è intitolata “Mapping challenges of EU enlargement to the Western Balkans – From memories to current conflicts e vede la partecipazione di colleghi di diversi Paesi dei Balcani occidentali, chiamati a riflettere sulle criticità del processo di allargamento. Le resistenze dell’Unione, spesso legate a ragioni politiche interne agli Stati membri o a conflitti bilaterali, da un lato, e le contrapposizioni identitarie che condizionano il consolidamento democratico dei Paesi candidati (e potenziali candidati), dall’altro, sono lo specchio che riflette le sfide che l’Unione deve affrontare. A distanza di mesi non si vedono soluzioni praticabili per il conflitto in Ucraina e l’Unione europea fatica a mantenere (e prima ancora a definire) una posizione condivisa; situazione che si verifica anche rispetto ad altre questioni fondamentali, come il rafforzamento dei populismi/nazionalismi a livello statale o l’evoluzione del fenomeno migratorio. Da qui la necessità di ritornare alle radici e ai valori che uniscono, come indicato nel titolo del Progetto “We, the People of the United Europe: Reflections on the European State of Mind”. Ai relatori – anche se sono stati indicati i titoli degli interventi, ripresi nell’indice del Volume – è stato chiesto di sviluppare brevi riflessioni che potessero offrire spunti per ulteriori approfondimenti e lasciare spazio al dibattito. Nonostante si collochi al termine “formale” del Progetto, infatti, insieme agli altri organizzatori dell’evento – e curatori del presente Volume, Alessia-Ottavia Cozzi, Marko Milenković e Irena Ristić, che ringrazio in questa sede per la preziosa collaborazione – abbiamo pensato questo Convegno internazionale come un “incontro di lavoro”, destinato ad ulteriori sviluppi. Mai come oggi, infatti, le domande che avevano ispirato il Progetto: Che cosa è l’Europa? In che cosa consiste l’identità europea? Si può parlare di memoria condivisa? sono determinanti per il futuro dell’Unione europea.File | Dimensione | Formato | |
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L. Montanari, A.-O. Cozzi, M. Milenkovic, I. Ristic - We, the people of the United Europe 2022.pdf
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