Attraverso una prima ricostruzione del corpus audiovisivo di Giuseppe Chiari, il saggio indaga il passaggio dal cinema al video nelle performance dell’artista ed evidenzia la centralità dell’improvvisazione e del gesto come elementi distintivi della sua pratica, dalla prima metà degli anni Sessanta alla fine degli anni Settanta. La prospettiva interdisciplinare adottata mette in rilievo la funzione del dispositivo videografico nella ridefinizione del rapporto tra suono, gesto e spazio-tempo. Dall’analisi dei materiali d’archivio e delle opere videografiche, l’uso del videotape emerge come uno snodo cruciale nella ricerca artistica di Chiari, con una duplice funzione compositiva e documentale. In questa prospettiva, il videotape non è solo uno "strumento", memoria dell’azione e partitura potenziale per successive esecuzioni, ma si configura anche come un mezzo capace di aprire nuove prospettive di riflessione teorica sulla relazione tra composizione, partitura e performance. L’approccio interdisciplinare permette di collocare i metodi di Chiari nel contesto della storia delle pratiche audiovisive e delle sperimentazioni artistiche, evidenziandone il contributo innovativo alla videoarte. Il dispositivo videografico nell’opera di Chiari è legato ai suoi ‘metodi per suonare’ e riflette una portata artistica, storica e culturale significativa nel processo di diffusione della videoarte in Italia, tra Europa e Nord America.
Metodi per videocamera secondo Giuseppe Chiari
Cosetta Saba
2023-01-01
Abstract
Attraverso una prima ricostruzione del corpus audiovisivo di Giuseppe Chiari, il saggio indaga il passaggio dal cinema al video nelle performance dell’artista ed evidenzia la centralità dell’improvvisazione e del gesto come elementi distintivi della sua pratica, dalla prima metà degli anni Sessanta alla fine degli anni Settanta. La prospettiva interdisciplinare adottata mette in rilievo la funzione del dispositivo videografico nella ridefinizione del rapporto tra suono, gesto e spazio-tempo. Dall’analisi dei materiali d’archivio e delle opere videografiche, l’uso del videotape emerge come uno snodo cruciale nella ricerca artistica di Chiari, con una duplice funzione compositiva e documentale. In questa prospettiva, il videotape non è solo uno "strumento", memoria dell’azione e partitura potenziale per successive esecuzioni, ma si configura anche come un mezzo capace di aprire nuove prospettive di riflessione teorica sulla relazione tra composizione, partitura e performance. L’approccio interdisciplinare permette di collocare i metodi di Chiari nel contesto della storia delle pratiche audiovisive e delle sperimentazioni artistiche, evidenziandone il contributo innovativo alla videoarte. Il dispositivo videografico nell’opera di Chiari è legato ai suoi ‘metodi per suonare’ e riflette una portata artistica, storica e culturale significativa nel processo di diffusione della videoarte in Italia, tra Europa e Nord America.File | Dimensione | Formato | |
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