L’obiettivo del contributo è ripercorrere il processo di revisione di autore della Sposa fedele – opera semiseria in due atti su libretto di Gaetano Rossi (1774-1855) e musica di Giovanni Pacini (1796-1867) – attraverso l’esame di alcuni autografi musicali recentemente ritrovati nel Fondo Giovanni Pacini a Pescia. Della Sposa fedele, la critica musicologica individua infatti due versioni d’autore: una, relativa alla prima rappresentazione avvenuta nella stagione di Carnevale 1819 nel Teatro San Benedetto di Venezia, considerata perduta; un’altra, relativa invece ad un rifacimento del 1819 per La Scala, divenuta la vulgata dell’opera. La sposa fedele ebbe infatti un esordio disastroso al San Benedetto, tanto che, dopo pochi giorni, venne prima soppresso tutto il secondo atto e poi l’intera opera. Proprio per risolvere certe criticità legate alatto, all’organizzazione di alcuni pezzi d’assieme e al cambiamento di cast, Pacini intraprese un’ampia revisione, in vista della rappresentazione prevista di lì a pochi mesi alla Scala, dove l’opera ottenne un buon successo. Tuttavia, grazie a un accurato esame dei materiali conservati nel Fondo Pacini e a una nuova recensio dei testimoni musicali, è stato possibile scoprire una terza versione della Sposa fedele realizzata dall’autore per una rappresentazione al Teatro Carignano di Torino del 1820 con la partecipazione di Giuditta Pasta. Questa scoperta, insieme al ritrovamento degli autografi relativi al Finale II e alla Scena ed Aria di Erardo della prima versione, ha portato a un riordino delle fonti paciniane e, in secondo luogo, a una messa in discussione di quanto considerato perduto. L’analisi di questi autografi ritrovati e, in particolare, il confronto tra le tre versioni d’autore della Scena ed Aria di Erardo costituiscono il punto di partenza per osservare secondo quali modalità e in base a quali motivazioni Giovanni Pacini abbia portato avanti il processo di rifacimento della Sposa fedele.
Autografi paciniani ritrovati: tre versioni d’autore per la Scena e Aria di un tenore
Antonella Manca
2023-01-01
Abstract
L’obiettivo del contributo è ripercorrere il processo di revisione di autore della Sposa fedele – opera semiseria in due atti su libretto di Gaetano Rossi (1774-1855) e musica di Giovanni Pacini (1796-1867) – attraverso l’esame di alcuni autografi musicali recentemente ritrovati nel Fondo Giovanni Pacini a Pescia. Della Sposa fedele, la critica musicologica individua infatti due versioni d’autore: una, relativa alla prima rappresentazione avvenuta nella stagione di Carnevale 1819 nel Teatro San Benedetto di Venezia, considerata perduta; un’altra, relativa invece ad un rifacimento del 1819 per La Scala, divenuta la vulgata dell’opera. La sposa fedele ebbe infatti un esordio disastroso al San Benedetto, tanto che, dopo pochi giorni, venne prima soppresso tutto il secondo atto e poi l’intera opera. Proprio per risolvere certe criticità legate alatto, all’organizzazione di alcuni pezzi d’assieme e al cambiamento di cast, Pacini intraprese un’ampia revisione, in vista della rappresentazione prevista di lì a pochi mesi alla Scala, dove l’opera ottenne un buon successo. Tuttavia, grazie a un accurato esame dei materiali conservati nel Fondo Pacini e a una nuova recensio dei testimoni musicali, è stato possibile scoprire una terza versione della Sposa fedele realizzata dall’autore per una rappresentazione al Teatro Carignano di Torino del 1820 con la partecipazione di Giuditta Pasta. Questa scoperta, insieme al ritrovamento degli autografi relativi al Finale II e alla Scena ed Aria di Erardo della prima versione, ha portato a un riordino delle fonti paciniane e, in secondo luogo, a una messa in discussione di quanto considerato perduto. L’analisi di questi autografi ritrovati e, in particolare, il confronto tra le tre versioni d’autore della Scena ed Aria di Erardo costituiscono il punto di partenza per osservare secondo quali modalità e in base a quali motivazioni Giovanni Pacini abbia portato avanti il processo di rifacimento della Sposa fedele.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.