In anni recenti, le periferie territoriali hanno catalizzato l’attenzione della ricerca urbanistica sia nel contesto italiano che europeo, dando esito a numerose interpretazioni: le ‘aree interne’ della SNAI, le ‘inner peripheries’ di ESPON, l’Italia di Mezzo, etc. Il territorio della regione Friuli Venezia Giulia, mosaico complesso di contesti e sistemi insediativi, rientra puntualmente in molte di queste “mappe della marginalità”, seppur sempre in modo parziale e discontinuo. Territorio non esente da criticità e fragilità diffuse (cfr. la parte 2 del presente contributo) il Friuli Venezia Giulia rientra però, insieme al Trentino Alto Adige e alla Liguria, nei territori italiani con il più elevato indice di qualità della vita su base EU (ESPON QoL Report, 2020). Questa apparente dicotomia suggerisce che si può essere “periferia” senza marginalità, ovvero che la condizione di perifericità rispetto ai sistemi urbano-metropolitani dominanti non è di per sé limitante, ma anzi, possa potenzialmente essere vantaggiosa in termini di una accresciuta resilienza socioeconomica e ambientale a fronte dei grandi cambiamenti in atto. In questo quadro si inserisce una visione alternativa del Friuli Venezia Giulia, come “ecoregione” nel contesto alpino-padano (Fabbro, 2021) e in relazione ai vicini territori europei, in grado di integrare la molteplicità di situazioni esistenti con una rinnovata abitabilità alla scala territoriale. Attraverso le ricerche condotte, gli autori avanzano la tesi che per attuare questa visione sia necessario sviluppare un approccio di “rigenerazione territoriale”, che esuli dalla tradizionale dimensione urbana e locale propria della rigenerazione urbana, ma capace di trattare e manipolare la natura sistemica e strutturale del territorio, nelle sue componenti infrastrutturali, artificiali (urbanizzazione, energia, uso agricolo dei suoli) e naturali (ecosistemi fluviali, forestali, costieri). Nella ricerca qui presentata essenziale risulta essere il supporto tecnico e scientifico della “Comunità di lavoro per la Rigenerazione territoriale” che, promossa dalla sezione Friuli Venezia Giulia dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, riunisce attori del territorio quali Amministrazioni pubbliche, Enti e Associazioni.

Periferia senza marginalità. La rigenerazione territoriale come strategia e strumento per il Friuli-Venezia Giulia

G. FINI
Co-primo
;
M. MODICA
Co-primo
2024-01-01

Abstract

In anni recenti, le periferie territoriali hanno catalizzato l’attenzione della ricerca urbanistica sia nel contesto italiano che europeo, dando esito a numerose interpretazioni: le ‘aree interne’ della SNAI, le ‘inner peripheries’ di ESPON, l’Italia di Mezzo, etc. Il territorio della regione Friuli Venezia Giulia, mosaico complesso di contesti e sistemi insediativi, rientra puntualmente in molte di queste “mappe della marginalità”, seppur sempre in modo parziale e discontinuo. Territorio non esente da criticità e fragilità diffuse (cfr. la parte 2 del presente contributo) il Friuli Venezia Giulia rientra però, insieme al Trentino Alto Adige e alla Liguria, nei territori italiani con il più elevato indice di qualità della vita su base EU (ESPON QoL Report, 2020). Questa apparente dicotomia suggerisce che si può essere “periferia” senza marginalità, ovvero che la condizione di perifericità rispetto ai sistemi urbano-metropolitani dominanti non è di per sé limitante, ma anzi, possa potenzialmente essere vantaggiosa in termini di una accresciuta resilienza socioeconomica e ambientale a fronte dei grandi cambiamenti in atto. In questo quadro si inserisce una visione alternativa del Friuli Venezia Giulia, come “ecoregione” nel contesto alpino-padano (Fabbro, 2021) e in relazione ai vicini territori europei, in grado di integrare la molteplicità di situazioni esistenti con una rinnovata abitabilità alla scala territoriale. Attraverso le ricerche condotte, gli autori avanzano la tesi che per attuare questa visione sia necessario sviluppare un approccio di “rigenerazione territoriale”, che esuli dalla tradizionale dimensione urbana e locale propria della rigenerazione urbana, ma capace di trattare e manipolare la natura sistemica e strutturale del territorio, nelle sue componenti infrastrutturali, artificiali (urbanizzazione, energia, uso agricolo dei suoli) e naturali (ecosistemi fluviali, forestali, costieri). Nella ricerca qui presentata essenziale risulta essere il supporto tecnico e scientifico della “Comunità di lavoro per la Rigenerazione territoriale” che, promossa dalla sezione Friuli Venezia Giulia dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, riunisce attori del territorio quali Amministrazioni pubbliche, Enti e Associazioni.
2024
9788899237653
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1272771
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