Il progetto di architettura si qualifica sempre più spesso nella trasformazione del preesistente, di ciò che è già costruito. E sondare questa ricerca implica inserirsi costruttivamente nella realtà. L’invenzione intesa nel senso picassiano di trovare nel già dato riporta al centro del progetto i legami tra i principi poetici dell’architettura e i vincoli del reale. Il vincolo non corrisponde al valore attribuito ad una preesistenza. Vincolo significa legare, annodare, intrecciare. Esso richiede relazioni. La realtà e i suoi vincoli sono opportunità. Nel momento in cui lega, ciò che limita e confina le possibilità di intervento (vincolare) permette al progetto stesso di re-esistere. Restringendo i margini di manovra, la realtà impone il superamento dei principi astratti preordinati a favore di un dialogo serrato con il reale per esplorarne le occasioni. Non si tratta di rinunciare ad un progetto presente al nostro tempo. Tutt’altro. Assumendo la realtà come campo d’azione, il progetto di architettura oggi può sondare le circostanze di un incontro e narrarlo. È l’asserzione di un progetto che costruisce relazioni simultanee. Farsi ciechi, sordi, muti, insensibili al tatto, per poterli indagare e restituire ampliati nello spazio architettonico. Mescolato, compresente. Il progetto del Museo diffuso di Arte Contemporanea di Lula – MACLula, è un’esplorazione per via tentativa di tale assunto. L’architettura di architetture del museo rimanda al comporre figure, alla scelta del frammento, al suo chiarimento, alla combinazione con altre parti attraverso l’uso di intervalli vuoti. Le figure di cui parliamo si compongono per manipolazione e mescolanza di pezzi apparentemente inconciliabili, chiaramente appartenenti a tempi diversi, messi in tensione reciproca. Queste figure della composizione sono, al contempo, le parti della costruzione nel progetto realizzato. Quella che si afferma è una architettura che continua ad essere semantica, materica, costruita, composta. Un progetto che saggia il lavoro sull’inventario del reale e i suoi vincoli, recuperando una grammatica di assetti stratificati cui guardare con maggiore libertà. I pezzi delle preesistenze diventano segnali mnemonici, parti vitali della composizione, frammenti essenziali della costruzione dello spazio la cui innovazione è resa intellegibile dai rapporti instaurati tra tempi diversi. È una continuità dialogante, il suo farsi nuovo compimento, gettando in avanti i termini di un confronto.

MACLula Architettura di architetture / MACLula Architecture of architectures

Zecchin, L.
2024-01-01

Abstract

Il progetto di architettura si qualifica sempre più spesso nella trasformazione del preesistente, di ciò che è già costruito. E sondare questa ricerca implica inserirsi costruttivamente nella realtà. L’invenzione intesa nel senso picassiano di trovare nel già dato riporta al centro del progetto i legami tra i principi poetici dell’architettura e i vincoli del reale. Il vincolo non corrisponde al valore attribuito ad una preesistenza. Vincolo significa legare, annodare, intrecciare. Esso richiede relazioni. La realtà e i suoi vincoli sono opportunità. Nel momento in cui lega, ciò che limita e confina le possibilità di intervento (vincolare) permette al progetto stesso di re-esistere. Restringendo i margini di manovra, la realtà impone il superamento dei principi astratti preordinati a favore di un dialogo serrato con il reale per esplorarne le occasioni. Non si tratta di rinunciare ad un progetto presente al nostro tempo. Tutt’altro. Assumendo la realtà come campo d’azione, il progetto di architettura oggi può sondare le circostanze di un incontro e narrarlo. È l’asserzione di un progetto che costruisce relazioni simultanee. Farsi ciechi, sordi, muti, insensibili al tatto, per poterli indagare e restituire ampliati nello spazio architettonico. Mescolato, compresente. Il progetto del Museo diffuso di Arte Contemporanea di Lula – MACLula, è un’esplorazione per via tentativa di tale assunto. L’architettura di architetture del museo rimanda al comporre figure, alla scelta del frammento, al suo chiarimento, alla combinazione con altre parti attraverso l’uso di intervalli vuoti. Le figure di cui parliamo si compongono per manipolazione e mescolanza di pezzi apparentemente inconciliabili, chiaramente appartenenti a tempi diversi, messi in tensione reciproca. Queste figure della composizione sono, al contempo, le parti della costruzione nel progetto realizzato. Quella che si afferma è una architettura che continua ad essere semantica, materica, costruita, composta. Un progetto che saggia il lavoro sull’inventario del reale e i suoi vincoli, recuperando una grammatica di assetti stratificati cui guardare con maggiore libertà. I pezzi delle preesistenze diventano segnali mnemonici, parti vitali della composizione, frammenti essenziali della costruzione dello spazio la cui innovazione è resa intellegibile dai rapporti instaurati tra tempi diversi. È una continuità dialogante, il suo farsi nuovo compimento, gettando in avanti i termini di un confronto.
2024
9788867643608
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