Tra gli anni Settanta e ’80 l’intellettuale, teologa e scrittrice Adriana Zarri (1919-2010) visse in una vecchia cascina isolata nel territorio di Perosa Canavese, il Molinasso. Adriana cercava «il deserto», la solitudine, il silenzio e un ritmo di vita scandito dai tempi della natura. Si impegnò quindi nel lavoro di risistemazione dell’edificio, che era in grave stato di abbandono, senza acqua, luce né telefono, e avviò una piccola economia di sussistenza che le permise, insieme al suo lavoro di scrittrice, di vivere al Molinasso «gli anni più belli» della sua vita, come affermò in seguito ripetutamente, anche se furono costellati da sfide molte impegnative (scomodità, freddo, fatica e la condizione di «una donna che vive sola in una cascina isolata, e in tempi non facili», che la rese oggetto di furti e aggressioni ripetute). Da questa esperienza nacque Erba della mia erba (1981), una raccolta di «resoconti di vita» in cui Adriana racconta le sue giornate a contatto con la terra e gli animali, la sua ricerca spirituale e lo scavo interiore nella solitudine, che distingue dall’isolamento: «L’isolamento è un tagliarsi fuori ma la solitudine è un vivere dentro». Il paper offre i risultati di un'indagine sistematica sul libro.

Un eremo non è un guscio. I «resoconti di vita» di Adriana Zarri

marina marcolini
In corso di stampa

Abstract

Tra gli anni Settanta e ’80 l’intellettuale, teologa e scrittrice Adriana Zarri (1919-2010) visse in una vecchia cascina isolata nel territorio di Perosa Canavese, il Molinasso. Adriana cercava «il deserto», la solitudine, il silenzio e un ritmo di vita scandito dai tempi della natura. Si impegnò quindi nel lavoro di risistemazione dell’edificio, che era in grave stato di abbandono, senza acqua, luce né telefono, e avviò una piccola economia di sussistenza che le permise, insieme al suo lavoro di scrittrice, di vivere al Molinasso «gli anni più belli» della sua vita, come affermò in seguito ripetutamente, anche se furono costellati da sfide molte impegnative (scomodità, freddo, fatica e la condizione di «una donna che vive sola in una cascina isolata, e in tempi non facili», che la rese oggetto di furti e aggressioni ripetute). Da questa esperienza nacque Erba della mia erba (1981), una raccolta di «resoconti di vita» in cui Adriana racconta le sue giornate a contatto con la terra e gli animali, la sua ricerca spirituale e lo scavo interiore nella solitudine, che distingue dall’isolamento: «L’isolamento è un tagliarsi fuori ma la solitudine è un vivere dentro». Il paper offre i risultati di un'indagine sistematica sul libro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1287765
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