La confidenza instauratasi tra Contini e Montale fin dagli anni 30 ha permesso il rapido avvio di varie forme di collaborazione, che spaziano dalla consulenza privata sui testi poetici al “patronato” editoriale, dall’esegesi critica alla promozione sul mercato estero. Il momento più alto di questa “complicità” critico-artistica coincide con la genesi delle Occasioni, a cui Contini collabora sia concretamente sia dal punto di vista “ermeneutico”. Per certi versi si trattò di una speciale forma di coautorialità: il documento principale di questo sodalizio tra letteratura e critica è senza dubbio la recensione ante-litteram alle Occasioni, pubblicata su «Letteratura» nell’ottobre del ’38. Il saggio presenta numerose implicazioni teoriche: viene composto in absentia di un oggetto-libro di riferimento, che a quell’altezza esisteva solo a uno stadio progettuale, e ha una struttura completamente diversa da quella recensoria: non si riferisce a un testo, ma alla correlazione di due testi, o, più precisamente, di due maniere poetiche (dagli “Ossi” alle “Occasioni”). Lo scavo nell’argomentazione critica permette di estrarre i più importanti topoi dell’ermeneutica montaliana di Contini: la memoria come evocazione performativa, la lettura “di parte” tesa a dimostrare la superiorità del nuovo Montale, il metodo differenziale di derivazione crociana, la visione pseudo-teologica della poesia come un’ascesi che ha per oggetto la grazia.

Da Contini a Montale e “ritorno”: complicità critiche e problemi metodologici nel saggio sulle Occasioni

CARDILLI L
2016-01-01

Abstract

La confidenza instauratasi tra Contini e Montale fin dagli anni 30 ha permesso il rapido avvio di varie forme di collaborazione, che spaziano dalla consulenza privata sui testi poetici al “patronato” editoriale, dall’esegesi critica alla promozione sul mercato estero. Il momento più alto di questa “complicità” critico-artistica coincide con la genesi delle Occasioni, a cui Contini collabora sia concretamente sia dal punto di vista “ermeneutico”. Per certi versi si trattò di una speciale forma di coautorialità: il documento principale di questo sodalizio tra letteratura e critica è senza dubbio la recensione ante-litteram alle Occasioni, pubblicata su «Letteratura» nell’ottobre del ’38. Il saggio presenta numerose implicazioni teoriche: viene composto in absentia di un oggetto-libro di riferimento, che a quell’altezza esisteva solo a uno stadio progettuale, e ha una struttura completamente diversa da quella recensoria: non si riferisce a un testo, ma alla correlazione di due testi, o, più precisamente, di due maniere poetiche (dagli “Ossi” alle “Occasioni”). Lo scavo nell’argomentazione critica permette di estrarre i più importanti topoi dell’ermeneutica montaliana di Contini: la memoria come evocazione performativa, la lettura “di parte” tesa a dimostrare la superiorità del nuovo Montale, il metodo differenziale di derivazione crociana, la visione pseudo-teologica della poesia come un’ascesi che ha per oggetto la grazia.
2016
978-884674549-1
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