Il contributo contenuto nel Volume "Le transizioni e il diritto" si concentra sull'uso degli strumenti digitali all'interno del procedimento amministrativo e sugli eventuali profili di criticità che tale uso comporta quando interferisce con il potere discrezionale amministrativo. Quando la tecnologia si evolve al punto tale da generare il rischio di ledere i diritti e gli interessi del cittadino, interviene il diritto, come strumento di garanzia del corretto utilizzo dello strumento tecnologico. Negli ultimi anni, una forte spinta alla regolamentazione del settore dell'uso di tecnologie digitali e algoritmiche è stata impressa dal diritto dell’Unione europea, il quale detta regole ampie e generalissime sull’uso di tale strumento, lasciando la regolamentazione più specifica ai singoli Stati membri. Molti degli interventi legislativi nazionali in questa materia derivano infatti dal recepimento di direttive o dal rispetto di principi nati in primo luogo nel contesto europeo. Il digitale ormai permea qualunque settore, anche quello del diritto amministrativo e, dunque, investire in questa materia, ad oggi, significa anche migliorare le performance amministrativa e valutare di volta in volta se i nuovi sviluppi tecnologici possano essere utili all’Amministrazione nell’esercizio delle sue attività o possano ledere, al contrario, i diritti e gli interessi del cittadino che con essa si interfacci. Per tale motivo, da alcuni anni ormai, si discute molto dell’utilizzo di sistemi di I.A. all’interno, nello specifico, del procedimento amministrativo e quando si parla di transizione digitale nella p.a. si deve tener conto della ulteriore transizione che sta avvenendo al suo interno, ovvero dalla “amministrazione digitale” alla “amministrazione algoritmica”. Tale passaggio è oggetto di discussione anche all’interno delle aule di Tribunale ed è quindi imprescindibile una riflessione approfondita sull’impatto che l’uso di algoritmi all’interno del procedimento amministrativo potrebbe avere sul cittadino in termini di garanzia dei suoi diritti.
Le ricadute del Next Generation EU sul procedimento amministrativo digitale e il problematico uso dell’intelligenza artificiale nell’esercizio della discrezionalità amministrativa
sancilio
2024-01-01
Abstract
Il contributo contenuto nel Volume "Le transizioni e il diritto" si concentra sull'uso degli strumenti digitali all'interno del procedimento amministrativo e sugli eventuali profili di criticità che tale uso comporta quando interferisce con il potere discrezionale amministrativo. Quando la tecnologia si evolve al punto tale da generare il rischio di ledere i diritti e gli interessi del cittadino, interviene il diritto, come strumento di garanzia del corretto utilizzo dello strumento tecnologico. Negli ultimi anni, una forte spinta alla regolamentazione del settore dell'uso di tecnologie digitali e algoritmiche è stata impressa dal diritto dell’Unione europea, il quale detta regole ampie e generalissime sull’uso di tale strumento, lasciando la regolamentazione più specifica ai singoli Stati membri. Molti degli interventi legislativi nazionali in questa materia derivano infatti dal recepimento di direttive o dal rispetto di principi nati in primo luogo nel contesto europeo. Il digitale ormai permea qualunque settore, anche quello del diritto amministrativo e, dunque, investire in questa materia, ad oggi, significa anche migliorare le performance amministrativa e valutare di volta in volta se i nuovi sviluppi tecnologici possano essere utili all’Amministrazione nell’esercizio delle sue attività o possano ledere, al contrario, i diritti e gli interessi del cittadino che con essa si interfacci. Per tale motivo, da alcuni anni ormai, si discute molto dell’utilizzo di sistemi di I.A. all’interno, nello specifico, del procedimento amministrativo e quando si parla di transizione digitale nella p.a. si deve tener conto della ulteriore transizione che sta avvenendo al suo interno, ovvero dalla “amministrazione digitale” alla “amministrazione algoritmica”. Tale passaggio è oggetto di discussione anche all’interno delle aule di Tribunale ed è quindi imprescindibile una riflessione approfondita sull’impatto che l’uso di algoritmi all’interno del procedimento amministrativo potrebbe avere sul cittadino in termini di garanzia dei suoi diritti.File | Dimensione | Formato | |
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