Il ruolo dei «mediatori di pace» durante e dopo la guerra ne Il Viaggiatore notturno

Il Viaggiatore notturno di Maurizio Maggiani utilizza i temi della migrazione e dell'erranza come spunti per riflettere sulle atrocità della guerra e sulle loro profonde conseguenze, visibili tanto negli individui segnati da un'esistenza di «resti viventi», quanto nei paesaggi naturali trasformati in «selve oscure». In qualità di autore impegnato civilmente, Maggiani cerca tuttavia di riaccendere speranze, sepolte sotto il peso delle tragedie vissute direttamente o attraverso il richiamo storico di eventi passati, offrendo immagini vivide e nuovi germogli di rinascita. Attraverso un'ampia rete di riferimenti narrativi, egli intesse una trama comunicativa volta a diventare un appiglio vitale, fondata in primo luogo sulla tutela della libertà di espressione e dei valori civili, e poi sull'attivismo culturale che abbraccia sia il contesto locale sia quello globale, con una particolare attenzione alle molteplici forme mediatiche, giornalistiche e musicali.