La parola ephemeris veniva utilizzata nell’antichità per indicare una precisa categoria di documenti (calendari, diari, ecc.) accomunati dall’avere una vita breve. Il contributo intende offrire un’introduzione teorica alla nozione di Ephemera applicata nello specifico ai film e media studies, declinandola poi in uno studio di caso, l’analisi degli album di ritagli di riviste di cinema interpolati dalle note di una fan triestina, realizzati tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. Il saggio ripercorre usi e valenze del termine “effimero”, connesso al digital turn e al processo di “clipizzazione” dello scenario comunicativo. Lo studio sugli ephemera corrisponde anche alle istanze del cosiddetto material turn attento alle attività̀ quotidiane, agli oggetti, agli artefatti. Le analisi sugli ephemera sono solitamente funzionali all’indagine su soggetti o realtà marginali, cioè considerati tali dalla cultura dominante, di qui il legame con i Gender Studies e Women Studies. In uno sforzo di sintesi, il saggio individua alcune coordinate e relazioni suscettibili di circoscrivere il discorso effimero: tra spazio (marginale), tempo (breve) e durata (effimera), tra memoria, storia e oblio, tra istituzionalità, autorialità e anonimia. In relazione alla ricerca Film Studies e Media Studies, ciò comporta un cambio di paradigma: quelli che un tempo erano documenti e testi ancillari (manifesti, cartoline, licenze, contratti, riviste, materiale pubblicitario o prodotto dai fan) godono ora di primaria importanza, sia in senso produttivo che analitico. Sul piano scientifico l’orbita di interesse si allarga comprendendo analisi di scenari che vanno dalla vita della sala all’esperienza sociale, sensoriale, concreta, fenomenologica; dall’industria (e dalle sue logiche produttive, distributive e di esercizio) ai legami che essa intrattiene con altri settori e con i bisogni e gli immaginari del pubblico, nonché agli stili di vita che dai film si irradiano verso la platea dei fan e di cui i fan si appropriano, incorporandoli in processi intrisi di soggettività.
Ephemera
M. Comand
2022-01-01
Abstract
La parola ephemeris veniva utilizzata nell’antichità per indicare una precisa categoria di documenti (calendari, diari, ecc.) accomunati dall’avere una vita breve. Il contributo intende offrire un’introduzione teorica alla nozione di Ephemera applicata nello specifico ai film e media studies, declinandola poi in uno studio di caso, l’analisi degli album di ritagli di riviste di cinema interpolati dalle note di una fan triestina, realizzati tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. Il saggio ripercorre usi e valenze del termine “effimero”, connesso al digital turn e al processo di “clipizzazione” dello scenario comunicativo. Lo studio sugli ephemera corrisponde anche alle istanze del cosiddetto material turn attento alle attività̀ quotidiane, agli oggetti, agli artefatti. Le analisi sugli ephemera sono solitamente funzionali all’indagine su soggetti o realtà marginali, cioè considerati tali dalla cultura dominante, di qui il legame con i Gender Studies e Women Studies. In uno sforzo di sintesi, il saggio individua alcune coordinate e relazioni suscettibili di circoscrivere il discorso effimero: tra spazio (marginale), tempo (breve) e durata (effimera), tra memoria, storia e oblio, tra istituzionalità, autorialità e anonimia. In relazione alla ricerca Film Studies e Media Studies, ciò comporta un cambio di paradigma: quelli che un tempo erano documenti e testi ancillari (manifesti, cartoline, licenze, contratti, riviste, materiale pubblicitario o prodotto dai fan) godono ora di primaria importanza, sia in senso produttivo che analitico. Sul piano scientifico l’orbita di interesse si allarga comprendendo analisi di scenari che vanno dalla vita della sala all’esperienza sociale, sensoriale, concreta, fenomenologica; dall’industria (e dalle sue logiche produttive, distributive e di esercizio) ai legami che essa intrattiene con altri settori e con i bisogni e gli immaginari del pubblico, nonché agli stili di vita che dai film si irradiano verso la platea dei fan e di cui i fan si appropriano, incorporandoli in processi intrisi di soggettività.File | Dimensione | Formato | |
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