Nel 1997 viene pubblicato, per la prima volta in Italia, un metodo completo per l’insegnamento formale della lingua dei segni italiana: il Metodo Vista (SILIS & MPDF, 1997). Negli anni, il metodo Vista è diventato il metodo più diffuso, conosciuto e affidabile per l’insegnamento della lingua dei segni italiana a persone sorde e udenti. Pochi anni dopo, nel 2001, viene pubblicata la versione originale – in inglese - del Quadro Comune di Riferimento Europeo per le lingue (QCER, Consiglio d'Europa, 2001), destinato a diventare uno strumento di riferimento condiviso per la didattica delle lingue europee. Il QCER è il primo strumento funzionale all’attività di promozione del plurilinguismo, una delle missioni fondanti del Consiglio d’Europa. Il QCER diventa lo strumento di riferimento per lo sviluppo di un approccio comune alla didattica delle lingue europee, “basato su presupposti teorici comuni, sia in ambito di apprendimento e insegnamento, sia di valutazione” (Spinelli & Parizzi, 2010, p. 3). Alcune scuole di lingua dei segni in Europa vedono nel QCER uno strumento di riferimento utile anche per la didattica delle lingue dei segni e producono metodologie e strumenti di didattica delle lingue dei segni Francese, Spagnola o Olandese adeguati a questo strumento. In Italia il primo lavoro formale in questa direzione è stato fatto nell’ambito del progetto europeo SignLEF che, per la prima volta, analizza le possibilità che il QCER possa diventare uno standard di riferimento anche per la lingua dei segni Italiana (De Monte & Franchi, 2014). Il progetto SignLEF si inserisce in un contesto di profonda riflessione sulle metodologie di didattica delle lingue dei segni europee e ambisce a rappresentare un modello di adattamento della didattica della LIS agli standard europei. Lo sforzo internazionale per una maggiore inclusione delle riflessioni sulle lingue dei segni è stato recentemente premiato con l’inclusione di descrittori specifici nell’ultimo volume di accompagnamento al QCER (Companion Volume) pubblicato a Febbraio 2018. Dalla data di fondazione del Consiglio d’Europa (1954) ad oggi verranno presentati i progetti che si sono occupati dell’adattamento della didattica delle lingue dei segni rispetto al QCER e il modo in cui la considerazione di questo strumento può trasformare la didattica della lingua dei segni italiana, rappresentando un’opportunità di crescita e riconoscimento sia per la LIS che per la comunità che la utilizza.

In-quadrare la LIS: Lingua dei Segni Italiana e quadro comune di riferimento europeo per le lingue

Maria Tagarelli De Monte
Writing – Original Draft Preparation
2018-01-01

Abstract

Nel 1997 viene pubblicato, per la prima volta in Italia, un metodo completo per l’insegnamento formale della lingua dei segni italiana: il Metodo Vista (SILIS & MPDF, 1997). Negli anni, il metodo Vista è diventato il metodo più diffuso, conosciuto e affidabile per l’insegnamento della lingua dei segni italiana a persone sorde e udenti. Pochi anni dopo, nel 2001, viene pubblicata la versione originale – in inglese - del Quadro Comune di Riferimento Europeo per le lingue (QCER, Consiglio d'Europa, 2001), destinato a diventare uno strumento di riferimento condiviso per la didattica delle lingue europee. Il QCER è il primo strumento funzionale all’attività di promozione del plurilinguismo, una delle missioni fondanti del Consiglio d’Europa. Il QCER diventa lo strumento di riferimento per lo sviluppo di un approccio comune alla didattica delle lingue europee, “basato su presupposti teorici comuni, sia in ambito di apprendimento e insegnamento, sia di valutazione” (Spinelli & Parizzi, 2010, p. 3). Alcune scuole di lingua dei segni in Europa vedono nel QCER uno strumento di riferimento utile anche per la didattica delle lingue dei segni e producono metodologie e strumenti di didattica delle lingue dei segni Francese, Spagnola o Olandese adeguati a questo strumento. In Italia il primo lavoro formale in questa direzione è stato fatto nell’ambito del progetto europeo SignLEF che, per la prima volta, analizza le possibilità che il QCER possa diventare uno standard di riferimento anche per la lingua dei segni Italiana (De Monte & Franchi, 2014). Il progetto SignLEF si inserisce in un contesto di profonda riflessione sulle metodologie di didattica delle lingue dei segni europee e ambisce a rappresentare un modello di adattamento della didattica della LIS agli standard europei. Lo sforzo internazionale per una maggiore inclusione delle riflessioni sulle lingue dei segni è stato recentemente premiato con l’inclusione di descrittori specifici nell’ultimo volume di accompagnamento al QCER (Companion Volume) pubblicato a Febbraio 2018. Dalla data di fondazione del Consiglio d’Europa (1954) ad oggi verranno presentati i progetti che si sono occupati dell’adattamento della didattica delle lingue dei segni rispetto al QCER e il modo in cui la considerazione di questo strumento può trasformare la didattica della lingua dei segni italiana, rappresentando un’opportunità di crescita e riconoscimento sia per la LIS che per la comunità che la utilizza.
2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1301706
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