“Si può fare!” è espressione evocativa dello spirito d’impresa con cui Renato Bruno, ultimogenito della seconda generazione imprenditoriale della famiglia Bruno, ha assunto molte decisioni difficili che si sono poi rivelate decisive per la trasformazione di una piccola realtà del Mezzogiorno in un gruppo internazionalizzato e diversificato. È anche la risposta che Renato ha sempre convintamente dato tutte le volte in cui familiari, amici, manager, collaboratori, investitori, informati delle scelte che si apprestava a compiere, gli hanno posto la domanda: “è possibile?”. In tanti gliel’hanno posta di fronte alle sue decisioni, ad esempio, di integrarsi verticalmente all’epoca in cui i concorrenti esternalizzavano in Cina, attratti dal basso costo del lavoro; di aprire la prima unità all’estero in un Paese – l’Inghilterra – il cui mercato era considerato fra i più difficili e selettivi; di investire risorse per acquisire un’azienda ormai decotta operante in un settore sconosciuto proprio quando occorreva sostenere la rapida crescita delle aziende di famiglia nel business storico dei generatori. Il libro ripercorre le tappe fondamentali della trasformazione di un'azienda familiare in un gruppo multinazionale articolato a sua volta in tre sottogruppi.
Si può fare! Storia imprenditoriale della famiglia Bruno, da piccola impresa irpina a gruppo multinazionale diversificato
Mario Minoja;
2024-01-01
Abstract
“Si può fare!” è espressione evocativa dello spirito d’impresa con cui Renato Bruno, ultimogenito della seconda generazione imprenditoriale della famiglia Bruno, ha assunto molte decisioni difficili che si sono poi rivelate decisive per la trasformazione di una piccola realtà del Mezzogiorno in un gruppo internazionalizzato e diversificato. È anche la risposta che Renato ha sempre convintamente dato tutte le volte in cui familiari, amici, manager, collaboratori, investitori, informati delle scelte che si apprestava a compiere, gli hanno posto la domanda: “è possibile?”. In tanti gliel’hanno posta di fronte alle sue decisioni, ad esempio, di integrarsi verticalmente all’epoca in cui i concorrenti esternalizzavano in Cina, attratti dal basso costo del lavoro; di aprire la prima unità all’estero in un Paese – l’Inghilterra – il cui mercato era considerato fra i più difficili e selettivi; di investire risorse per acquisire un’azienda ormai decotta operante in un settore sconosciuto proprio quando occorreva sostenere la rapida crescita delle aziende di famiglia nel business storico dei generatori. Il libro ripercorre le tappe fondamentali della trasformazione di un'azienda familiare in un gruppo multinazionale articolato a sua volta in tre sottogruppi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


