L’opera si propone di indagare le opportunità e le criticità dell’agrovoltaico sotto il profilo giuridico esaminando l’adeguatezza delle soluzioni apprestate tanto dall’ordinamento giuridico europeo, quanto da quello italiano, rispetto all’obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile di tale tecnologia, attuando un equo contemperamento dei diversi interessi in gioco. A livello metodologico, il lavoro si struttura in quattro parti. Nella prima, l’ascesa dell’agrovoltaico viene indagata facendo riferimento al quadro normativo europeo e collocandola nel più ampio scenario della valorizzazione delle funzioni energetiche dell’agricoltura, prendendo in esame sia il ruolo svolto dalle agroenergie in senso stretto, ricavabili dai processi produttivi agricoli, sia dalle energie ricavabili mediante l’installazione sulle strutture aziendali e/o sui terreni agricoli di appositi impianti, come quelli fotovoltaici. Nella seconda parte del lavoro, l’attenzione si concentra sullo scenario nazionale. Dopo aver considerato il delicato e complesso riparto di competenze fra Stato e Regioni in materia energetica e aver delineato i tratti salienti della disciplina in materia di energie rinnovabili, si prende in esame il quadro definitorio e normativo che è stato elaborato in relazione all’agrovoltaico, cercando di comprendere se le norme che sono state dettate in materia siano in grado di assicurare la continuità agricola al di sotto degli impianti, non solo nell’interesse del settore primario, bensì dell’intera collettività. Nella terza parte del lavoro, prendendo le mosse dalla previsione normativa di compatibilità delle zone agricole rispetto all’installazione di impianti FER, si considera la questione problematica della tutela del paesaggio e, in specie, del paesaggio rurale, tenuto conto delle modifiche che hanno riguardato gli artt. 9 e 41 Cost. e delle novità introdotte dal d.lgs. n. 190/2024. Infine, nella quarta e ultima parte dell’indagine, lo sguardo si sofferma sul piano privatistico, indagando, nell’ottica della multifunzionalità delle imprese agricole, il rapporto di connessione – tuttora da chiarire a livello normativo – fra la produzione di energia agrovoltaica da parte dell’imprenditore agricolo, da un lato, e le attività primarie da questi esercitate, dall’altro, nonché i profili contrattuali concernenti l’acquisizione della disponibilità dei terreni per erigere gli impianti de quibus e per garantire la continuità agricola al di sotto dei pannelli fotovoltaici, misurandoli con l’applicazione di istituti fondamentali del diritto agrario, quali la prelazione e il contratto di affitto di fondo rustico. Alla luce dell’obiettivo di rafforzare la posizione degli imprenditori agricoli nella transizione energetica, sono presi in considerazione anche gli strumenti di carattere associativo per far fronte ai costi (particolarmente elevati) degli impianti agrovoltaici, che possono implicare anche investimenti per l’acquisto di strumenti dell’agricoltura 4.0, quali droni, sensori, e macchinari speciali in grado di operare al di sotto dei pannelli. Infine, un ultimo aspetto oggetto di considerazione sono le opportunità derivanti dall’implementazione, nei contesti rurali, di soluzioni che abbinino l’agrovoltaico alle comunità energetiche rinnovabili, al fine di chiarire se il quadro normativo in materia sia in grado di incentivare lo sviluppo energetico sostenibile a livello locale, sostenendo forme virtuose di collaborazione fra imprenditori agricoli, operatori energetici, autorità locali, enti del terzo settore, e cittadini.

L'agrovoltaico. Profili giusagraristici nel prisma della sostenibilità della transizione ecologica

Giulia De Luca
2025-01-01

Abstract

L’opera si propone di indagare le opportunità e le criticità dell’agrovoltaico sotto il profilo giuridico esaminando l’adeguatezza delle soluzioni apprestate tanto dall’ordinamento giuridico europeo, quanto da quello italiano, rispetto all’obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile di tale tecnologia, attuando un equo contemperamento dei diversi interessi in gioco. A livello metodologico, il lavoro si struttura in quattro parti. Nella prima, l’ascesa dell’agrovoltaico viene indagata facendo riferimento al quadro normativo europeo e collocandola nel più ampio scenario della valorizzazione delle funzioni energetiche dell’agricoltura, prendendo in esame sia il ruolo svolto dalle agroenergie in senso stretto, ricavabili dai processi produttivi agricoli, sia dalle energie ricavabili mediante l’installazione sulle strutture aziendali e/o sui terreni agricoli di appositi impianti, come quelli fotovoltaici. Nella seconda parte del lavoro, l’attenzione si concentra sullo scenario nazionale. Dopo aver considerato il delicato e complesso riparto di competenze fra Stato e Regioni in materia energetica e aver delineato i tratti salienti della disciplina in materia di energie rinnovabili, si prende in esame il quadro definitorio e normativo che è stato elaborato in relazione all’agrovoltaico, cercando di comprendere se le norme che sono state dettate in materia siano in grado di assicurare la continuità agricola al di sotto degli impianti, non solo nell’interesse del settore primario, bensì dell’intera collettività. Nella terza parte del lavoro, prendendo le mosse dalla previsione normativa di compatibilità delle zone agricole rispetto all’installazione di impianti FER, si considera la questione problematica della tutela del paesaggio e, in specie, del paesaggio rurale, tenuto conto delle modifiche che hanno riguardato gli artt. 9 e 41 Cost. e delle novità introdotte dal d.lgs. n. 190/2024. Infine, nella quarta e ultima parte dell’indagine, lo sguardo si sofferma sul piano privatistico, indagando, nell’ottica della multifunzionalità delle imprese agricole, il rapporto di connessione – tuttora da chiarire a livello normativo – fra la produzione di energia agrovoltaica da parte dell’imprenditore agricolo, da un lato, e le attività primarie da questi esercitate, dall’altro, nonché i profili contrattuali concernenti l’acquisizione della disponibilità dei terreni per erigere gli impianti de quibus e per garantire la continuità agricola al di sotto dei pannelli fotovoltaici, misurandoli con l’applicazione di istituti fondamentali del diritto agrario, quali la prelazione e il contratto di affitto di fondo rustico. Alla luce dell’obiettivo di rafforzare la posizione degli imprenditori agricoli nella transizione energetica, sono presi in considerazione anche gli strumenti di carattere associativo per far fronte ai costi (particolarmente elevati) degli impianti agrovoltaici, che possono implicare anche investimenti per l’acquisto di strumenti dell’agricoltura 4.0, quali droni, sensori, e macchinari speciali in grado di operare al di sotto dei pannelli. Infine, un ultimo aspetto oggetto di considerazione sono le opportunità derivanti dall’implementazione, nei contesti rurali, di soluzioni che abbinino l’agrovoltaico alle comunità energetiche rinnovabili, al fine di chiarire se il quadro normativo in materia sia in grado di incentivare lo sviluppo energetico sostenibile a livello locale, sostenendo forme virtuose di collaborazione fra imprenditori agricoli, operatori energetici, autorità locali, enti del terzo settore, e cittadini.
2025
9791223502969
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