Pace, democrazia, sviluppo economico e sociale costituiscono nel contempo le motivazioni e le finalità del processo di integrazione europea. È quanto si riscontra sia dal punto di vista teorico, come emerge per esempio dagli scritti di Lord Lothian e Luigi Einaudi, dal celebre ‘Manifesto di Ventotene’ firmato da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, o dalla 'Dichiarazione’ resa pubblica il 9 maggio 1950 dall’allora Ministro francese degli Affari esteri, Robert Schuman, sia sul piano concreto, alla luce dell’attività del Consiglio d’Europa, delle Comunità europee e dell’Unione europea che a quelle è definitivamente subentrata. Quelle stesse ragioni e quegli stessi obiettivi si trovano altresì, in particolare in Europa, a monte e a valle della tutela delle minoranze, della garanzia dei diritti linguistici e della promozione della diversità linguistica e culturale. Questo intervento intende affrontare il rapporto tra pluralismo linguistico, tutela e integrazione europea e quindi definire il contesto in cui è stata adottata la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. L’itinerario proposto unisce documenti ufficiali elaborati in seno al Consiglio d’Europa e alla CSCE-OSCE, iniziative assunte da parte delle istituzioni comunitarie – risoluzioni approvate dal Parlamento europeo, pareri espressi dal Comitato delle Regioni, progetti finanziati dalla Commissione europea – ed alcune previsioni presenti nei più recenti Trattati dell’Unione europea, da quello di Maastricht a quello di Lisbona.
Lingue, diritti, cittadinanza per l'Europa unita nella diversità
STOLFO M
2014-01-01
Abstract
Pace, democrazia, sviluppo economico e sociale costituiscono nel contempo le motivazioni e le finalità del processo di integrazione europea. È quanto si riscontra sia dal punto di vista teorico, come emerge per esempio dagli scritti di Lord Lothian e Luigi Einaudi, dal celebre ‘Manifesto di Ventotene’ firmato da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, o dalla 'Dichiarazione’ resa pubblica il 9 maggio 1950 dall’allora Ministro francese degli Affari esteri, Robert Schuman, sia sul piano concreto, alla luce dell’attività del Consiglio d’Europa, delle Comunità europee e dell’Unione europea che a quelle è definitivamente subentrata. Quelle stesse ragioni e quegli stessi obiettivi si trovano altresì, in particolare in Europa, a monte e a valle della tutela delle minoranze, della garanzia dei diritti linguistici e della promozione della diversità linguistica e culturale. Questo intervento intende affrontare il rapporto tra pluralismo linguistico, tutela e integrazione europea e quindi definire il contesto in cui è stata adottata la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. L’itinerario proposto unisce documenti ufficiali elaborati in seno al Consiglio d’Europa e alla CSCE-OSCE, iniziative assunte da parte delle istituzioni comunitarie – risoluzioni approvate dal Parlamento europeo, pareri espressi dal Comitato delle Regioni, progetti finanziati dalla Commissione europea – ed alcune previsioni presenti nei più recenti Trattati dell’Unione europea, da quello di Maastricht a quello di Lisbona.| File | Dimensione | Formato | |
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