Il territorio di Castelnovo del Friuli, in particolare nelle sue produzioni ortofrutticole, viene esplorato attraverso le testimonianze di chi questo territorio lo ha vissuto e "costruito". Con gli strumenti propri dell'etnografia, si propone una visione dei luoghi fatta di storia e di storie, come quelle delle rivindìcules, le venditrici ambulanti di frutta che fino agli anni Sessanta del Novecento contribuivano alle magre economie famigliari spostandosi perlopiù a piedi, e a coloro che ancor oggi, con grande tenacia, cercano di salvare le piccole produzioni locali, come quella della Cipolla rosa della Val Cosa, e il paesaggio caratteristico della zona, minacciato dallo spopolamento e dall'abbandono dell'agricoltura.

Civòles e cèspes

Erika Di Bortolo Mel
Primo
In corso di stampa

Abstract

Il territorio di Castelnovo del Friuli, in particolare nelle sue produzioni ortofrutticole, viene esplorato attraverso le testimonianze di chi questo territorio lo ha vissuto e "costruito". Con gli strumenti propri dell'etnografia, si propone una visione dei luoghi fatta di storia e di storie, come quelle delle rivindìcules, le venditrici ambulanti di frutta che fino agli anni Sessanta del Novecento contribuivano alle magre economie famigliari spostandosi perlopiù a piedi, e a coloro che ancor oggi, con grande tenacia, cercano di salvare le piccole produzioni locali, come quella della Cipolla rosa della Val Cosa, e il paesaggio caratteristico della zona, minacciato dallo spopolamento e dall'abbandono dell'agricoltura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11390/1314387
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