Il saggio si occupa dei rapporti tra pianificazione urbana e prassi vincolistica, attraverso un'analisi delle categorie di vincoli e delle localizzazioni urbanistiche attualmente in essere. Vengono presi in considerazione sia i vincoli pianificatori introdotti ai sensi delle normative vigenti nel Prg che i vincoli ope legis che incidono sulla conformazione degli insediamenti. Il testo evidenzia pertanto le categorie di vincoli che interagiscono con il disegno di piano, ed in particolare si sofferma su: I°) I limiti introdotti dagli standards urbanistici tramite la Legge 6 agosto 1967, n. 765, e il Decreto Ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 (intitolato appunto: Limiti inderogabili); II°) I limiti imposti al piano comunale da altre amministrazioni (tutela del paesaggio, dei beni culturali, o di particolari risorse economiche o sociali, vincoli idrogeologici, archeologici, monumentali, militari che in vario modo limitano la trasformabilità del suolo per morfologia ed uso, o come localizzazioni di specificità naturalistico ambientali su vasta scala territoriale. ); III°) I limiti posti dall'esistente, con esclusione dei vincoli architettonici e ambientali di cui sopra; IV°) I limiti posti dalle opere pubbliche all'attività pianificatoria ; V°) I limiti posti dai beni pubblici ope legis.
I limiti della pianificazione attraverso la prescrizione e la prassi vincolistica
PEDROCCO, Piero
1998-01-01
Abstract
Il saggio si occupa dei rapporti tra pianificazione urbana e prassi vincolistica, attraverso un'analisi delle categorie di vincoli e delle localizzazioni urbanistiche attualmente in essere. Vengono presi in considerazione sia i vincoli pianificatori introdotti ai sensi delle normative vigenti nel Prg che i vincoli ope legis che incidono sulla conformazione degli insediamenti. Il testo evidenzia pertanto le categorie di vincoli che interagiscono con il disegno di piano, ed in particolare si sofferma su: I°) I limiti introdotti dagli standards urbanistici tramite la Legge 6 agosto 1967, n. 765, e il Decreto Ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 (intitolato appunto: Limiti inderogabili); II°) I limiti imposti al piano comunale da altre amministrazioni (tutela del paesaggio, dei beni culturali, o di particolari risorse economiche o sociali, vincoli idrogeologici, archeologici, monumentali, militari che in vario modo limitano la trasformabilità del suolo per morfologia ed uso, o come localizzazioni di specificità naturalistico ambientali su vasta scala territoriale. ); III°) I limiti posti dall'esistente, con esclusione dei vincoli architettonici e ambientali di cui sopra; IV°) I limiti posti dalle opere pubbliche all'attività pianificatoria ; V°) I limiti posti dai beni pubblici ope legis.File | Dimensione | Formato | |
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